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Comitati locali: “Ospedale di Colleferro: tra insegne luminose e ombre istituzionali”

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Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa dal Comitato Salute ed Ambiente Asl Rm5 e dal Comitato Libero “A difesa dell’ospedale di Colleferro”.

La Redazione di Casilina News garantisce il diritto di replica. 

Il comunicato stampa

La maggioranza consiliare del Comune di Colleferro, che fa capo al Sindaco Sanna, ha presentato una mozione sul miglioramento dei servizi sanitari e su alcune storiche problematiche presenti nell’ospedale L.P. Delfino. La discussione, prevista per il Consiglio comunale del 23.4.2025 è stata rinviata alla prossima seduta.

Una iniziativa politica attesa da tempo e, pur sollevando questioni importanti, ci porta a fare alcune riflessioni pubbliche.

Intanto le criticità sulla carenza di personale per il pieno utilizzo della risonanza magnetica; sul destino del laboratorio analisi e del reparto di cardiologia; sulla mancata manutenzione della strumentazione nel reparto di urologia; sulle incertezze del reparto di anatomia patologica e della farmacia ospedaliera e sull’inaccettabile assenza dei posti letto per l’osservazione breve pediatrica sembrano riferite solo al 2023, quando in realtà si trascinano da molto tempo prima.

A proposito del reparto di urologia, nel 2024 questo comitato aveva segnalato la problematica dell’uroflussimetro mancante da diversi mesi e quindi l’impossibilità di fare il relativo esame clinico in tutta l’ASL RM5. Cambiano i Direttori sanitari, ma l’atteggiamento di chiusura verso i cittadini resta invariato: silenzio e mancanza di risposte, interventi tardivi o di facciata.

Su queste questioni la maggioranza chiede al Sindaco di interloquire e ottenere risposte concrete dal Presidente della Regione Rocca.

Nel frattempo, l’opposizione in Consiglio regionale chiede una seduta straordinaria sulla sanità, che si tiene l’8 maggio. Oltre cinque ore di discussione, 64 pagine di verbale… e l’ospedale di Colleferro è citato una sola volta dal Presidente Rocca.

I firmatari della mozione comunale non hanno colto l’occasione, coordinandosi con i gruppi consiliari regionali, di portare direttamente all’attenzione del Presidente Rocca le problematiche dell’ospedale di Colleferro, su cui tra l’altro avrebbero avuto la sua risposta immediata.

Poi ci sono criticità di cui non si vuole parlare come la realizzazione di una elisuperfice in un territorio che ospita aziende esplosivistiche a rischio di incidente rilevante.

I nostri rappresentanti istituzionali inoltre faticano a riconoscere il polo ospedaliero Colleferro–Palestrina come una realtà unitaria e continuano a muoversi in ordine sparso. Eppure, affrontare le criticità sanitarie richiederebbe una visione integrata e un confronto serio e stabile tra i Sindaci del territorio, a partire proprio da Colleferro (che è anche Vicesindaco della Città Metropolitana di Roma Capitale) e da quello di Palestrina.

Invece si continua con sortite individuali, spesso dettate dalla voglia di protagonismo. Come accaduto con la proposta, poi naufragata, di trasferire il distretto alla ASL RM6. Oppure l’ultima trovata di costruire un nuovo policlinico per la Valle del Sacco, una sorta di rincorsa tra i Sindaci di Colleferro e Anagni, Comuni che distano poco più di 20 km.

A tal proposito i politici del nostro territorio non hanno preso in considerazione, a suo tempo, le proposte, avanzate per molti anni, delle sigle sindacali mediche dei nostri ospedali, che proponevano  di realizzare un grande ospedale territoriale a Valmontone, nei terreni dove ora sorgono Outlet e Parco giochi. Misteri della politica.

Poi ci sono le promesse non mantenute.

Come mai nessun Sindaco del distretto sanitario ha preso iniziative per far riaprire il reparto di ostetricia del Polo ospedaliero Colleferro-Palestrina, dove già esiste un reparto di ginecologia con relativo organico e sale operatorie per far funzionare efficientemente il servizio,  su cui i comitati civici hanno promosso una petizione, raccogliendo oltre 1.000 firme?

L’ottimo Rodolfo Lena – allora Presidente della Commissione Sanità – aveva promesso ufficialmente e più volte che con l’apertura della terapia intensiva a Palestrina (cosa che poi è avvenuta) sarebbe stata riaperta anche l’ostetricia, che era stata chiusa causa covid. E intanto, quei circa 600 parti l’anno che si svolgevano qui, probabilmente oggi avvengono in ospedali di altri territori, magari privati-convenzionati, molto distanti dalle famiglie del nostro comprensorio.

Chirurgia pediatrica assente: il silenzio colpevole della politica.

Come mai nessuno degli Amministratori locali ha mai sollevato seriamente il problema dell’assenza di un reparto di chirurgia pediatrica all’interno degli ospedali della ASL RM5?

Le famiglie con pazienti pediatrici (0-18 anni) subiscono il trasferimento forzato dei bambini malati, spesso in urgenza, e il disagio di essere costretti a seguire i propri figli lontano da casa, con costi e difficoltà logistiche enormi.

Ma non poteva mancare un segnale di speranza, che arriva dalla nuova insegna comparsa sulla facciata dell’ospedale di Colleferro. Non vorremmo che cambiasse solo l’immagine, mentre all’interno restano le stesse criticità di sempre.

Nel solito teatrino della politica, dove il centrodestra e il centrosinistra si alternano da decenni, vale ancora la regola del Gattopardo: “Cambiare tutto affinché nulla cambi”.

  • Dott. Stefano Fabroni, Presidente Comitato Salute ed Ambiente Asl Rm5
  • Dott.ssa Ina Camilli, Coordinatore Comitato Libero “A difesa dell’ospedale di Colleferro”

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