Cronaca

Esquilino, fermi e arresti per rapine e furti

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Roma. Sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione: nei guai due persone

Tre brillanti indagini chiuse in poche ore dagli agenti della Polizia di Stato del commissariato Esquilino.

Il fatto a cui si riferisce il fermo di indiziato di delitto risale alla notte del 27 dicembre scorso: in via Turati, nei pressi della stazione Termini, 3 donne sono state aggredite e rapinate da 3 uomini.

Fermi e arresti per rapine e furti in zona Esquilino: i dettagli

Gli agenti del commissariato Esquilino, che da subito hanno condotto le indagini, sono arrivati in breve tempo ad individuare 3 sospettati; i primi 2 sono stati fermati ed arrestati nell’immediatezza dei fatti, mentre più complesse si sono rivelate le ricerche del terzo, un 34enne nigeriano, in Italia senza una stabile dimora.

I poliziotti lo hanno trovato in un’area verde di via Guglielmo Pepe; inutile il tentativo di fuga messo in atto dal soggetto che, pur di sottrarsi all’arresto, non ha esitato ad opporre violentemente resistenza agli agenti. Al termine degli accertamenti il ragazzo è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto ed è stato associato in carcere a disposizione della Magistratura.

La Procura ha chiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari la convalida dell’arresto e l’applicazione della custodia cautelare in carcere.

Più recente, invece, l’episodio che ha portato all’arresto di un ragazzo moldavo di 35anni: un gruppo di giovani, all’interno di un locale, aveva partecipato ad una rissa, durante la quale uno dei partecipanti aveva rapinato del cellulare una delle controparti.

I poliziotti, usando un’applicazione, hanno seguito il telefono fino al pronto soccorso di un ospedale di Roma nord dove, effettivamente, è stato trovato il sospettato. Il ragazzo, quando ha visto la polizia, ha provato, inutilmente, a buttare il telefono. L’indagato è stato medicato ed una volta dimesso è stato arrestato perché gravemente indiziato del reato di rapina. Il GIP ha convalidato l’operato della PG così come richiesto dal Pubblico Ministero.

Simile l’attività che ha portato al fermo di un 35enne tunisino; lo stesso avrebbe accompagnato un tossicodipendente a comprare della droga pretendendo in cambio “qualcosa”. Al rifiuto della controparte, con violenza, lo ha rapinato del cellulare. La vittima si è subito rivolto alla Polizia di Stato ed in poco tempo, sempre tramite le informazioni digitali emesse dalla smartphone, è stato rintracciato il tunisino e tratto in arresto dagli agenti perché gravemente indiziato di rapina.

L’ultimo arresto, in ordine di tempo, è quello di un sudanese che avrebbe derubato un uomo che si era addormentato su un autobus.

Ad ogni modo tutti gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.


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