Cronaca

Caso Willy. “Dai fratelli Bianchi una furia cieca”: depositate le motivazioni della sentenza di condanna

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Processo Willy, richiesto l'annullamento delle attenuanti: gli ultimi aggiornamenti

Sono state rese note le motivazioni della sentenza pronunciata lo scorso 4 luglio sul caso Willy Monteiro. Con tale sentenza, di primo grado, i fratelli Bianchi, Marco e Gabriele, sono stati condannati all’ergastolo, mentre Francesco Belleggia e Mario Pincarelli rispettivamente a 23 e 21 anni di reclusione.

Caso Willy, rese note le motivazioni della sentenza

“L’irruzione dei fratelli Bianchi sulla scena di una disputa sino ad allora solo verbale, e comunque in fase di spontanea risoluzione, fungeva da detonatore di una cieca furia”. Riportata dall’Ansa, è una delle motivazioni dei giudici che hanno emesso la sentenza tramite la quale sono stati condannati i responsabili dell’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il cuoco 21enne ucciso a Colleferro nel settembre del 2020.

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La posizione più critica è quella di Gabriele Bianchi, accusato di aver sferrato un potente calcio al petto di Willy: inoltre, diversi testimoni riportano di averlo visto colpire la vittima anche mentre era a terra, inerme. Marco Bianchi, invece, viene accusato di aver colpito Willy con un pugno.

Non regge, secondo i giudici, la versione riportata da Francesco Belleggia e Mario Pincarelli: il primo dichiara di non aver mai colpito il 21enne mentre il secondo ammette di avergli dato “solo due pizze”. Queste due versioni, però, non collimano con quanto riportato da diversi testimoni. Per questo motivo, anche Belleggia e Pincarelli sono stati accusati di omicidio volontario.

Foto di repertorio

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