Cronaca

Incendio Malagrotta, situazione diossine: centri estivi, pubblici e privati nel raggio di 6 km chiusi

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Incendio Malagrotta e situazione diossina: le ultime novità

La situazione descritta dal Sindaco di Fiumicino

“A seguito del vertice tenutosi presso la sede del Dipartimento di Protezione Civile di Roma Capitale, da parte dei rappresentati di ARPA ed ASL Roma 3, è stata stabilita in via precauzionale la sospensione per le prossime 48 ore delle attività educativo-didattiche e della attività ludico ricreative e sportive dei servizi educativi dell’infanzia, compresi i centri estivi, pubblici e privati nel raggio di 6 km dal luogo dove si è verificato l’incendio a Malagrotta.
Quindi gli asili nido pubblici e privati di Parco Leonardo, Pleiadi, Vignole, Via Portuense tratto compreso tra il cimitero comunale e la fiera di Roma e via della Muratella fino all’intersezione con via della Trigolana saranno chiusi nelle prossime 48 ore. Si darà ovviamente la possibilità ai genitori di organizzarsi e recuperare i propri figli se già presenti nelle strutture”. Lo dichiara il sindaco di Fiumicino Esterino Montino.

Seguirà a breve l’ordinanza.

Le parole degli agronomi di Roma sulla situazione diossina

“Se le diossine che si sono generate dall’incendio si depositeranno sul territorio circostante potrebbero mettere in ginocchio un’economia agricola in piena produzione in particolare nelle zone di Maccarese, Ostia e Fiumicino”.

È quanto dichiara Flavio Pezzoli, presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Roma e Provincia (ODAF Roma e provincia), in merito all’incendio scoppiato ieri nella discarica di Malagrotta.

“Occorre agire subito – aggiunge Pezzoli – per questo ci rendiamo da subito disponibili ed operativi per coordinare azioni di monitoraggio di colture e foraggio. C’è un patrimonio zootecnico da preservare e daremo indicazioni a breve anche per le orticole. Proprio in questi giorni inizierà la trebbiatura del grano. Non c’è un minuto da perdere”.

Le parole del Codacons

Un esposto alla Procura della Repubblica di Roma per la possibile ipotesi di disastro ambientale. A presentarlo oggi il Codacons, dopo l’incendio scoppiato presso la discarica di Malagrotta e che sta creando pesanti disagi alla popolazione.

“In attesa delle rilevazioni dell’Arpa, è necessario capire se vi siano responsabilità anche dolose nel rogo che ha interessato la discarica e che potrebbe avere conseguenze enormi sul fronte sanitario e ambientale – spiega il presidente Carlo Rienzi – La magistratura deve aprire subito indagini per la possibile fattispecie di disastro ambientale e per reati contro la salute pubblica, indispensabili ai fini dell’accertamento dei fatti e delle responsabilità”.

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In considerazione dei disagi subiti dai cittadini che risiedono nell’area della discarica e in caso di rischi sul fronte sanitario, l’associazione è pronta inoltre a lanciare una class action a tutela di tutti i residenti dell’area nei confronti dei soggetti che saranno ritenuti responsabili di illeciti o violazioni – conclude il Codacons.

Le parole dal M5S

“Come fu per gli incendi al Tmb Salario e a quello di Rocca Cencia, il rogo al Tmb di Malagrotta – anche questo probabilmente di origine dolosa – rischia di mettere in ginocchio la raccolta dei rifiuti a Roma. La situazione desta notevole preoccupazione: è già allarme diossina e il sindaco ha dovuto chiudere gli asili nel raggio di 6 chilometri. E’, insomma, doppio allarme: per la salute dei cittadini e per la questione ambientale collegata alla raccolta dei rifiuti. Quando divamparono le fiamme nel Tmb Salario a dicembre 2018, fu tutta una gara a chi scagliava per primo la pietra contro l’allora amministrazione Raggi: dandoci degli inetti, degli incapaci. Purtroppo oggi la storia si ripete: ma noi non faremo come loro, noi non getteremo la croce sull’attuale amministrazione, anzi ci rendiamo disponibili a cooperare per superare quanto prima l’emergenza. L’unica questione che ci sta a cuore è ora quella del ripristino dello stato dei luoghi, della salubrità della zona e soprattutto ci interessa capire come verrà ottimizzato lo sbocco della raccolta: sono proprio situazioni come queste che ci fanno capire quanto sia dannoso e pericoloso per la salute della cittadinanza costruire su un territorio già così vessato, quale è quello del XIII Municipio, il biodigestore anaerobico di Casal Selce. Servono soluzioni sostenibili e di buon senso, e servono subito: la giunta Gualtieri sul versante rifiuti non sta facendo proprio nulla nonostante abbiamo lasciato un piano industriale approvato e già finanziato con 340 milioni di euro, e la situazione per la Capitale non si sta mettendo affatto bene”.
Così in una nota congiunta i consiglieri capitolini Daniele Diaco (M5S) e Antonio De Santis (Civica Raggi).

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