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Artena, surroga negata a Antonio Panici, la maggioranza non lo fa sedere in consiglio

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30 agosto 2021: le consigliere di maggioranza Alessandra Bucci e Emiliana Saucelli decidono di dimettersi, la squadra guidata dal vicesindaco Talone continua a perdere pezzi, l’approvazione del bilancio di previsione diventa uno scoglio insormontabile e il Comune di Artena sembra ormai vicino al commissariamento. Tornare a fine agosto è un esercizio utile, un passaggio quasi obbligato per capire meglio il consiglio comunale in corso oggi 3 novembre all’ex Granaio Borghese. 

La seduta di oggi, infatti, si è aperta con la surroga delle consigliere dimissionarie. Dopo aver superato ampiamente i tempi previsti dai regolamenti (10 giorni dalle dimissioni) i consiglieri di maggioranza e opposizione hanno affrontato la procedura per la surroga di Bucci e Saucelli. Procedura che ha innescato una discussione aspra e accesa perché il presidente del consiglio comunale Alfonso De Angelis ha negato a Antonio Panici – candidato nel 2019 con lista Artena Rinasce – la possibilità di sedere in consiglio. Ma per quale motivo?

Panici: “Oggi è stato negato un diritto”

Per rispondere a questa domanda arriviamo a settembre, quando gli ultimi due non eletti della lista Artena Rinasce, Antonio Panici e Chiara Vitelli, inviano una lettera in cui esprimono la loro contrarietà a entrare in consiglio comunale. Una decisione che secondo la maggioranza non si può cambiare. Eppure nella sala del consiglio comunale in questo momento è presente Antonio Panici, convocato per partecipare alla procedura di surroga il 28 ottobre scorso. “Per quale motivo è stato convocato Panici?”, chiede il consigliere di opposizione Marco Imperioli Diamante. A rispondere è il presidente del consiglio comunale: “Per prendere atto della surroga”.  Presente all’assemblea di oggi, dopo aver espresso la volontà di entrare in consiglio Panici non viene comunque fatto subentrare alle consigliere dimissionarie.

“Oggi è stato negato un diritto. Da due mesi a questa parte sono cambiate diverse situazioni e le scelte di questa amministrazione mi hanno portato a cambiare idea, decidendo così di entrare da indipendente in consiglio comunale. Sono stato convocato e mi sono presentato. Io rispondo solo a me stesso e alle mie idee, e avrei fatto lo stesso tra i banchi del consiglio comunale”, dichiara a Casilina News Panici, seduto tra il pubblico e i cittadini che stanno assistendo al consiglio.

“Rimandiamo tutto alla prefettura”. Con queste parole il presidente del consiglio comunale ha tentato di liquidare la discussione e le proteste dei consiglieri di opposizione. “Questa è un atto grave,  è un attacco alla democrazia, Panici ha il diritto di insediarsi come consigliere, ma glielo state impedendo”, ha aggiunto Augusto Angelini, consigliere di Artena Resiste. “In questo momento state impedendo a un eletto di entrare in consiglio comunale perché avete deciso di fare appello alle parole di settembre e non alla volontà di oggi”, attacca Silvia Carocci, consigliera di Artena Cambia.  “Se discutessimo di cose politiche lo capirei – continua la Carocci –  ma voi state facendo saltare regole e procedure. Questa cosa è inaccettabile.  Noi non stiamo facendo saltare la maggioranza, la maggioranza non esiste più. Servono 9 persone per fare una maggioranza, e invece questa squadra sta in piedi per il voto di Loris Talone, un assessore esterno che non potrebbe votare”.

Loris Talone: “Non accetto rallentamenti”

“A oggi c’è un atto contrario firmato da lui a settembre. Se Panici ha diritto di stare in consiglio entrerà,  altrimenti Panici resta a casa”, ha dichiarato il vicesindaco Loris Talone in merito alla decisione di non far entrare in consiglio comunale Antonio Panici. Per Talone non si discute: l’ultimo dei non eletti della lista Artena rinasce non può sedere tra i banchi del consiglio e infastidito dalle polemiche dell’opposizione, Talone ha anche aggiunto che il suo voto – determinante per approvare il bilancio – è legittimo.

Pur essendo un assessore esterno, in una delle ultime sedute Talone ha infatti partecipato  alla votazione per il rendiconto del 2020, determinando così l’approvazione del documento ed evitando in sostanza di palesare la mancanza di una reale maggioranza in consiglio. 

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“Non c’è una norma che vieta al vicesindaco di votare, viene tutto rimandato al nostro statuto”. Dopo essersi appellato all’articolo 22 dello statuto comunale, Loris Talone continua a ritenere valido il suo voto.  “Il resto lo rimando agli organi competenti, non accetto questi rallentamenti, siamo arrivati a novembre a discutere il bilancio per colpa dell’opposizione, dichiara Talone accusando la minoranza di ostruzionismo e di rallentare i lavori”.  Parole che sintetizzano il clima di  questo consiglio ancora in corso e che continua con diversi punti all’ordine del giorno, tra cui le liste dei beni immobili da alienare, le aree fabbricabili e infine il punto più critico: il bilancio preventivo. Temi differenti e questioni diverse che avranno come comun denominatore il voto di Loris Talone: la sua alzata di mano resta il nodo da sciogliere. Mentre a Antonio Panici, ancora presente in aula, non sarà permesso di esercitare la funzione per il quale era stato convocato.

 

 

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