Cronaca

Roma. Centinaia di pesci morti lungo le sponde del Tevere

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Desta preoccupazione la morìa di pesci lungo le sponde del Tevere.

Roma, centinaia di pesci morti: l’intervento della Polizia Locale

È di ieri mattina, 26 agosto 2021, l’intervento delle pattuglie della Polizia Locale di Roma Capitale, Reparto Tutela Fluviale, a seguito del ritrovamento di centinaia di pesci morti lungo le sponde del Tevere. Gli animali sono stati avvistati in diversi punti del fiume, in maggior numero a ridosso di Ponte della Musica, Ponte Sant’Angelo e Ponte Sisto.

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Immediata la richiesta di intervento della ASL e dell’ARPA Lazio per il campionamento delle carcasse e per il prelievo di campioni di acqua al fine di accertare le cause di quanto accaduto. Sul posto presente anche personale della Polizia di Stato.

La nota del WWF Roma e Area Metropolitana

Gli attivisti del WWF Roma e Area Metropolitana anche con il proprio Nucleo di Guardie Giurate si sono recati sulle banchine del Tevere nel centro della Città per riscontrare l’entità della moria dei pesci segnalata da diversi cittadini.

“Ci risiamo – dichiara Raniero Maggini Presidente del WWF Roma e Area Metropolitana – non è infrequente infatti che con le piogge di fine estate si registri la moria di pesci lungo il Tevere, certamente favorita dalle tante sostanze chimiche utilizzate nelle nostre campagne e che con i temporali vengono portate a valle concentrandosi nei nostri fiumi. Stiamo avvelenando il nostro territorio, il cibo che portiamo sulle nostre tavole ed avveleniamo i nostri fiumi, come dimostrano le evidenze delle ultime ore.”

All’inquinamento generato da sostanze autorizzate può sommarsi quello legato alla eventuale presenza di sostanze non autorizzate, come insegnano pregresse esperienze.

“Le risultanze dalle analisi chimiche condotte sulle acque sul Tevere da parte dell’ARPA Lazio nel recente passato – aggiunge Carlo Aprile Vice Presidente del WWF Roma e Area Metropolitana e Coordinatore del Nucleo di Roma della Guardie Giurate WWF – hanno evidenziato la presenza di fitofarmaci ormai vietati dalla legge, in considerazione dei gravi rischi alla salute che possono generarsi a danno delle persone e dell’ambiente. Il WWF chiede dunque con urgenza maggiori controlli e verifiche approfondite da parte delle autorità preposte.”

Per arginare l’uso delle sostanze chimiche in agricoltura – e prevenire fenomeni come quello registrato nella Capitale – è in atto una imponente raccolta firme lanciata dai cittadini europei proprio per salvare la natura, a partire dalle api e gli altri impollinatori e per salvare gli agricoltori, vittime delle stesse sostanze irrorate nei propri campi.

“È importante raggiungere l’obiettivo di 1 milione di firme per fare sentire in Europa la voce dei cittadini – dichiara Franco Ferroni Responsabile agricoltura e biodiversità del WWF Italia  che chiedono norme più severe per l’uso dei pesticidi e l’eliminazione delle sostanze chimiche riconosciute dannose per le api e gli altri impollinatori, come i tristemente noti neonicotinoidi”.

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