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Roma, il Segretario del SULPLP (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale), Marco Milani contro una firma del Messaggero: le sue motivazioni

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Roma, vigili e balilla? Milani (SULPL): "La politica abbia rispetto per la storia"

Di seguito, la nota di Marco Milani, Segretario Romano Aggiunto del SULPL (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale):

“Anche oggi purtroppo la penna del celebre articolista del Messaggero Lorenzo Di Cicco, non perde occasione per travisare l’operato del sottoscritto, di un organizzazione sindacale e del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale. Dalla ricostruzione giornalistica, sembrerebbe emergere l’ennesimo ammutinamento di una parte dei caschi bianchi romani, alle disposizioni dei dpcm statali ed agli ordini di servizio di effettuare controlli anti assembramento, in prossimità delle stazioni delle linee bus e metropolitane.

In verità il SULPL é intervenuto sulla questione in senso meramente costruttivo, rivolgendosi ai vertici di Amministrazione e Comando per chiedere aiuto a risolvere un concreto problema che per semplicità, possiamo riassumere in questa domanda: ” é agevole sanzionare un pendolare in attesa del mezzo di trasporto per assembramento, in presenza di altri assembramenti che invece devono essere “tollerati” e sui quali le istituzioni non sembrano in grado di intervenire?” .

Se fossimo stati davvero coloro che vogliono spingerci, avremmo forse avuto gioco facile nel cavalcare, anche politicamente, dissertazioni sull’opportunità in un paese che vede perdere imprese, partite IVA e centinaia di migliaia di posti di lavoro, di andare ad accanirsi su chi resiste, sul lavoratore, la madre di famiglia, il pendolare che suo malgrado è “costretto” ad “assembrarsi” davanti ad una fermata, magari anche a causa della non sufficienza di corse e vetture del servizio pubblico ma nulla di tutto ciò.

Quello che abbiamo fatto, nel pieno rispetto dei nostri compiti e delle nostre prerogative é stato rivolgerci ai nostri vertici, rappresentando un problema operativo e chiedendo aiuto nel risolverlo. La lotta alle aggressioni ai colleghi in servizio, alle reazioni scomposte dei cittadini esasperati dall’emergenza sociale, (immaginate di contravvenzionale “tu si e tu no” e provate a dedurne le conseguenze), passa anche attraverso il buon senso. Personalmente, poi, non è la prima volta che il signor Lorenzo Di Cicco dà vita a ricostruzioni particolari sulle vicende del Corpo in generale (le note vicende di capodanno 2015 restano impresse nella memoria) e del sottoscritto in particolare.

Alcuni mesi fa ad esempio, venni in un suo articolo accostato ad una “marcia di estremisti di destra” di “negazionisti” e “no 5 G” che avvenne in Piazza Bocca della Verità alle 09.30 di mattina, mentre chi scrive, allora sotto la sigla UGL partecipò con ben diverse ragioni (fortunatamente cristallizzate nei comunicati del tempo) a ben diversa manifestazione tenutasi alle 16.30 in Piazza San Giovanni.

Purtroppo il potere e la visibilità di chi scrive su un giornale, calpesta ogni possibilità di replica della vittima sacrificale di turno, sarebbe bello che detto potere venga esercitato in modo intellettualmente onesto. A proposito di estremisti di destra e comunicazione…”una bugia, ripetuta dieci, cento, un milione di volte, diventa verità” chi é che lo diceva? Ah si Joseph Goebbels, ministro della propaganda del regime nazista…ora ricordo.

Marco Milani

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