Cronaca

Artena e Cave, lavoravano “in nero”: alcuni di loro percepivano il RDC

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Sei lavoratori “in nero” – 2 italiani, 2 macedoni e 2 pakistani – sono stati individuati dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma nel corso di un piano di controlli tra Artena e Cave.

Ecco cosa è successo

Le Fiamme Gialle della Compagnia di Colleferro, coordinate dal Gruppo di Frascati, li hanno colti mentre erano intenti a lavorare all’interno di due laboratori per la produzione di panetteria, in difetto delle prescritte comunicazioni telematiche al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Da approfondimenti svolti è risultato che tre dei lavoratori erano beneficiari del “reddito di cittadinanza” e 1 di quello di “emergenza”, mentre i restanti due erano privi del permesso di soggiorno.

I due datori di lavoro sono stati denunciati rispettivamente alle Procure della Repubblica di Velletri e Tivoli per il reato di impiego di manodopera non in regola con la normativa sull’ingresso e il soggiorno nel territorio nazionale.

Le situazioni di indebita percezione del sussidio sono state segnalate all’I.N.P.S. per il recupero delle somme.

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L’operazione si inserisce nel più ampio dispositivo di controllo messo in atto dalla Guardia di Finanza di Roma per il contrasto allo sfruttamento dei lavoratori e a ogni forma di indebita sottrazione dal bilancio pubblico di risorse destinate alle fasce sociali più bisognose.

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