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Roma, 170 giovani in cerca di lavoro truffati con la promessa di un contratto a tempo indeterminato: la denuncia del Codacons

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Roma170 giovani truffati con la promessa di un lavoro si rivolgono alla Procura.
Organizzazione piramidale ha incassato 75.000 Euro per assumere personale, ma i soldi sono spariti. Codacons assiste i giovani caduti nella trappola e presenta denuncia per truffa e associazione a delinquere.

Offerta di lavoro truffa

170 giovani truffati con la promessa di un posto di lavoro si sono rivolti attraverso il Codacons alla Procura della Repubblica di Roma, chiedendo di aprire una indagine per truffa e associazione a delinquere.

La vicenda risale a gennaio 2019.

Il 28 febbraio 2019 – essendo i denuncianti in perfetta buona fede e fiduciosi a breve di conseguire un posto di lavoro di cui ciascuno aveva e ha enorme necessità specie in coincidenza con la gravissima crisi del Paese – si svolgeva un incontro per mettere a punto le trattative al termine del quale il Sig. P. si faceva consegnare dai futuri dipendenti una quota (variabile dai 300 e 3.500 euro a persona) per l’acquisto di armi e divise e per le spese sostenute per le iscrizioni e i decreti in Questura. Chi pagava di più avrebbe avuto una posizione aziendale più importante (a chi ha pagato 3.500 euro in contanti erano stati promessi il ruolo di comandante e l’utilizzo dell’auto di servizio, una alfa Romeo Stelvio).

Tutto ciò senza mai ricevere alcuna ricevuta o documento in originale, ma solo ed esclusivamente foto idonee a convincerli della verità e bontà delle promesse fatte.

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A metà dell’ottobre del 2019 i 170 ragazzi coinvolti nella truffa venivamo informati che, a causa di alcuni problemi burocratici non meglio specificati, le assunzioni sarebbero state rimandate di qualche settimana. Iniziano così una serie di rinvii, giustificazioni, continui spostamenti della data di assunzione che terminano lo scorso 18 maggio, quando alcuni dei soggetti incappati nel raggiro si recano insieme davanti a quella che sarebbe dovuta essere la sede, scoprendo che non solo tale società non esisterebbe, ma anche che, la Sig.ra A – qualificatasi inizialmente come amministratore delegato di una società dal nome Gruppo Distribuzione S.p.a. – altro non sarebbe che una semplice dipendente di un call center e avrebbe anche diversi precedenti penali per reati simili.

Di fronte a tale scoperta e alla mancata restituzione dei soldi consegnati in contanti – in totale oltre 75 mila euro – soldi che allo stato attuale sembrano spariti nel nulla, i 170 giovani si sono rivolti al Codacons e hanno presentato una formale denuncia in Procura per le possibili fattispecie di truffa e associazione a delinquere.

L’associazione ha pubblicato sul web una registrazione telefonica in cui, durante una conversazione, due dei denunciati ammettono di aver organizzato una truffa (audio al link https://www.youtube.com/watch?v=OD2B4ff5PJs), e ha diffuso sul proprio sito una guida utile per gli utenti con le regole da seguire per evitare di incappare in simili raggiri.

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