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25 giugno, Scuola e operatori pirotecnici in piazza: inizia la “calda” estate delle proteste

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USB Scuola in questi mesi ha messo al centro della sua mobilitazione nazionale il no deciso e convinto alla didattica a distanza, una lotta costante per i docenti precari e la rivendicazione di un concorso per titoli e servizio, un impegno incessante per il personale ATA internalizzato con l’obiettivo della trasformazione dei contratti part-time in full-time. Di seguito, la loro nota:

La crescita numerica e di consensi di questi mesi, certificata dalla manifestazione nazionale del 10 giugno che ha visto i lavoratori della scuola e gli studenti uniti dallo slogan “formare un mondo diverso”, ci spingono a continuare il nostro impegno per un ritorno a scuola in presenza e sicurezza, attraverso la riduzione del numero degli alunni per classe e un massiccio investimento per aumentare l’organico del personale docente e ATA, ridando centralità alla scuola pubblica statale nelle politiche economiche di questo paese.

Il 25 giugno USB scenderà in piazza insieme alle famiglie, agli studenti, ai lavoratori e alla società civile, riuniti in “priorità alla scuola”, per ribadire le rivendicazioni dei mesi scorsi e chiedere che l’1 settembre si rientri a scuola con più classi, più lavoratori e più scuole.

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COVID: GIOVEDÌ 25/6 OPERATORI PIROTECNICI A PIAZZA MONTECITORIO PER CHIEDERE RISPOSTE AL
GOVERNO
Un sit in di protesta per chiedere risposte al governo, che dall’inizio della pandemia ha abbandonato un settore del Paese che muove ogni anno un giro d’affari di 600 milioni di euro, con oltre duemila aziende e diecimila lavoratori. Ad organizzarlo giovedì 25 Giugno alle ore 15 a Piazza Montecitorio sono gli operatori pirotecnici italiani che presenteranno un pacchetto di proposte al governo.
L’iniziativa, promossa dall’Associazione Pirotecnica Italiana (ASSPI) insieme all’Associazione Nazionale Imprese Spettacoli Pirotecnici (ANISP), vedrà la partecipazione di 100 rappresentanti delle imprese del settore.
“L’emergenza sanitaria – affermano il presidente di ASSPI Nobile Viviano e il presidente di ANISP Giuseppe Parente – ha determinato la cancellazione di tutte le feste patronali e degli eventi pubblici con una ricaduta pesantissima sulle tradizioni locali, sulla nostra storia e l’identità dei territori”.
“Abbiamo l”80% di realtà che rischiano la chiusura definitiva entro fine anno, con migliaia di persone che resteranno senza lavoro. Tutti i settori sono ripartiti – prosegue Viviano – tranne la pirotecnia che sembra essere l’unico “untore” da coronavirus da bloccare. Il Governo ha dimenticato il settore ignorando il grido d’allarme lanciato all’inizio della pandemia.  Giovedì 25 giugno saremo a Roma per far sentire la nostra voce con precise proposte al Governo”.
Lo comunica in una nota l’Associazione Pirotecnica Italiana Ass.PI. e di Anisp

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