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Clorochina e idrossiclorochina nel trattamento del COVID-19: il parere dell’Agenzia europea per i medicinali

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valmontone due casi di meningite

Nella comunicazione sottostante l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) ribadisce a pazienti e operatori sanitari che la clorochina e l’idrossiclorochina devono essere utilizzati solo negli studi clinici o nei programmi di utilizzo in emergenza per il trattamento del COVID-19.

Farmaci oggetto di studio

I due medicinali infatti – attualmente autorizzati per il trattamento della malaria e di alcune malattie autoimmuni – sono oggetto di studio in tutto il mondo poiché potenzialmente in grado di curare la malattia da coronavirus (COVID-19).

Tuttavia, l’efficacia nel trattamento del COVID-19 non è ancora stata dimostrata negli studi e sia clorochina che idrossiclorochina possono avere effetti indesiderati gravi, soprattutto a dosi elevate o in associazione ad altri farmaci.

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A tal proposito si richiama la comunicazione AIFA pubblicata il 31 marzo 2020 contenente informazioni di sicurezza per gli operatori sanitari sull’uso appropriato di clorochina e idrossiclorochina nell’impiego per la terapia dei pazienti affetti da COVID-19.

La nota dell’EMA:

COVID-19: clorochina e idrossiclorochina devono essere utilizzati solo negli studi clinici o nei programmi di utilizzo in emergenza

Clorochina e idrossiclorochina, due medicinali attualmente autorizzati per il trattamento della malaria e
di alcune malattie autoimmuni, sono oggetto di studio in tutto il mondo in quanto potenzialmente in
grado di curare la malattia da coronavirus (COVID-19). Tuttavia, l’efficacia nel trattamento del COVID19 non è ancora stata dimostrata negli studi.

È molto importante che i pazienti e gli operatori sanitari ricorrano a clorochina e idrossiclorochina solo
per gli usi autorizzati o nell’ambito di studi clinici o di programmi nazionali di utilizzo in emergenza per
il trattamento del COVID-19.

Sia clorochina che idrossiclorochina possono avere effetti indesiderati gravi, soprattutto a dosi elevate
o in associazione ad altri farmaci. Non devono essere utilizzati senza prescrizione medica e senza la
supervisione di un medico; le prescrizioni devono riferirsi solo agli usi autorizzati, salvo in caso di
sperimentazioni cliniche o di protocolli concordati a livello nazionale.

Sono in corso grandi studi clinici finalizzati a generare dati robusti che permettano di stabilire l’efficacia
e la sicurezza di clorochina e idrossiclorochina nel trattamento del COVID-19. L’Agenzia europea per i
medicinali (EMA) accoglie con favore questi studi, che consentiranno alle autorità di fornire agli
operatori sanitari e ai pazienti indicazioni affidabili basate su solide evidenze.

Viste l’urgenza e la pressione che i sistemi sanitari devono affrontare per salvare vite umane durante la
pandemia da COVID-19, alcuni paesi, tra cui gli Stati Uniti e la Francia, hanno messo in atto rigidi
protocolli per consentire l’uso sperimentale di questi due farmaci, ad esempio, in pazienti con forme
gravi di COVID-19.

Clorochina e idrossiclorochina sono farmaci di vitale importanza per i pazienti con patologie
autoimmuni, come il lupus. È fondamentale che essi abbiano ancora la possibilità di ottenere questi
medicinali e non debbano affrontare carenze dovute all’accumulo di scorte o all’uso al di fuori delle
indicazioni autorizzate. In alcuni paesi la prescrizione dei medicinali è stata limitata per ridurre il rischio
di carenze.

COVID-19: clorochina e idrossiclorochina devono essere utilizzati solo negli studi clinici
o nei programmi di utilizzo in emergenza

Informazioni per i pazienti
• Utilizzare clorochina o idrossiclorochina solo previa prescrizione e se il trattamento è sotto la
supervisione di un medico.

• Rivolgersi al medico o al farmacista in caso di dubbi sull’uso di clorochina o idrossiclorochina o di
qualsiasi altro medicinale.
Informazioni per gli operatori sanitari

• In relazione al COVID-19, clorochina o idrossiclorochina devono essere utilizzati preferibilmente
nell’ambito delle sperimentazioni cliniche. Al di fuori di questo contesto, i medicinali devono essere
utilizzati conformemente ai protocolli nazionali.

• Clorochina e idrossiclorochina devono continuare ad essere utilizzati nelle condizioni croniche. Al
fine di evitare inutili pressioni alle catene di approvvigionamento, i pazienti devono ricevere solo la
fornitura di medicinali consueta. Gli operatori sanitari non devono fornire prescrizioni che abbiano
una durata superiore a quella abituale.

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