Cronaca

Omicidio di Arce, Gup ammette come prova d’accusa la testimonianza del brigadiere Santino Tuzi

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Caso Mollicone. Consulente difesa: "Serena non è morta per colpo alla porta"

Ho visto Serena Mollicone entrare in caserma alle 11 dell’1 giugno 2001 e fino a quando sono rimasto in servizio, erano le 14.30, non l’ho vista uscire“. Con queste parole, il Gup (Giudice dell’udienza preliminare) ammette come prova d’accusa la testimonianza del brigadiere Santino Tuzi.

Omicidio Serena Mollicone: il Gup ammette come prova d’accusa la testimonianza del brigadiere Santino Tuzi

L’uomo era di piantone nella caserma dei carabinieri di Arce il 1 giugno 2001. Stando alla sua versione, Serena non sarebbe uscita dalla caserma fino alle 14:30. Di certo, non l’ha vista uscire con i suoi occhi, in base alle sue parole. Serena alle 11:30 avrebbe citofonato in caserma, per entrare.

Se non mi mettono le manette, ci sentiamo più tardi“, queste le parole del brigadiere dei Carabinieri alla sua amante, ripetute più volte. Parole ancora da chiarire, nonostante il tentativo di comprendere bene da parte dell’amante, non ha ricevuto gli approfondimenti richiesti.

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La sua testimonianza è arrivata nel 2008 e ha dato nuova linfa alle indagini. L’uomo è stato convocato in questura più volte da allora. La notizia però è che adesso il Gup ammette come prova d’accusa la sua testimonianza.

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