Cronaca

Colleferro, guardia giurata aggredita al Pronto Soccorso

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin
comitati locale cardiologia colleferro

Colleferro – Paura al pronto soccorso del nosocomio locale nel pomeriggio dello scorso 1° luglio.

Ecco cosa è successo

Una guardia giurata, per motivi ancora da chiarire, è stata aggredita da un uomo, che è stato arrestato: la vittima sarebbe stata colpita più volte alla testa; sul posto sono intervenuti i Carabinieri.

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco Sanna, che esprime la sua vicinanza alla donna: riportiamo di seguito il post pubblicato sulla pagina Facebook del primo cittadino.

Il post del sindaco Sanna sul caso della guardia giurata aggredita all‘ospedale di Colleferro

“Esprimiamo vicinanza e gratitudine, assieme al vicesindaco Calamita ed all’assessora Stanzani, nei confronti della guardia giurata aggredita in Pronto Soccorso a Colleferro.

Nelle scorse ore l’abbiamo sentita e passata a trovare per dirle che il suo comportamento è stato esemplare e che le siamo davvero grati. Con il suo coraggio ha salvato l’intero Pronto Soccorso dall’azione folle ed incandescente di chi crede che si possa fare il Far West negli ospedali.

Il protagonista del fattaccio è stato arrestato. A lei, una nostra concittadina molto nota ed amata, auguriamo di rimettersi presto.

Alle guardie giurate che, ogni giorno, con il loro servizio contribuiscono alla nostra sicurezza e che spesso pagano personalmente un prezzo molto alto, va un ringraziamento davvero sentito da parte nostra, eguale a quello che va a tutto il personale del Pronto Soccorso”, è quanto scritto dal sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna.

Foto di repertorio

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.