Cronaca

Controlli ad Artena, Colleferro, Segni e Valmontone: denunciate sette persone

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coppia uccisa roma

Il week end appena trascorso ha visto i Carabinieri della Compagnia di Colleferro ancora impegnati in un controllo straordinario del territorio, predisposto dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma, nei comuni di Colleferro, Artena, Valmontone e Segni volto alla prevenzione e repressione dei reati in genere ed in particolare quelli predatori.

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Al termine dell’attività i Carabinieri hanno denunciato per ricettazione, alla competente Procura della Repubblica di Velletri, tre uomini di origini tunisine residenti in Roma e rintracciati nel Comune di Colleferro sulla via Casilina, in possesso di diverse paia di scarpe, per un valore di circa 400,00 euro, risultate provento di furto presso un negozio del Centro Commerciale “Valmontone Outlet”.

Nell’ambito dello stesso articolato dispositivo i militari hanno denunciato alla medesima Procura della Repubblica c/o il Tribunale Velletri altre 4 persone, residenti nei comuni di Artena, Colleferro e Anagni, poiché sorpresi alla guida dei rispettivi veicoli in stato di ebbrezza alcoolica, mentre uno di essi, 43enne colleferrino sottoposto al controllo forniva false generalità sulla sua identità personale poiché era sprovvisto di patente di guida.

Nell’ambito del medesimo servizio preventivo un 46enne, originario di Anagni, è stato trovato in possesso di una modica quantità di sostanza stupefacente, anche per lui è scattato il ritiro della patente e la segnalazione alla Prefettura di Roma.

Il bilancio del servizio straordinario svolto dai Carabinieri della Compagnia di Colleferro ha permesso l’identificazione di 77 persone, di cui 21 con precedenti, di controllare 41 veicoli e 12 soggetti sottoposti a misure restrittive, di elevare contravvenzioni al Codice della Strada per un importo complessivo di 3.000 euro e di eseguire, infine, 5 perquisizioni personali e ritirate 4 patenti di guida.

Foto di repertorio


Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.

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