Si è svolta ieri mattina un’attività di polizia posta a tutela del patrimonio immobiliare pubblico finalizzata al ripristino della legalità e del decoro urbano.
Nello specifico, in due diversi interventi, direttamente coordinati dal Comandante Roberto Antonelli coadiuvato dai Vice Commissari Raffaele Simonelli e Alessandro Fortuna e dalla Sovr. C.D., si è proceduto, in primo luogo, a porre in sequestro, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, un alloggio di edilizia residenziale pubblica, zona Mura dei Francesi, occupato abusivamente. Immediatamente, sono state avviate le attività finalizzate ad assegnare lo stesso alloggio al regolare assegnatario che nei prossimi giorni potrà iniziare ad abitare legittimamente l’appartamento. L’immobile su cui sono stati posti i relativi sigilli, è stato dotato di impianto di videosorveglianza direttamente collegato con il Comando al fine di consentire una puntuale “osservazione” fino ad assegnazione definitiva.
Il secondo intervento, effettuato presso una proprietà immobiliare comunale, zona Kennedy, ha previsto il censimento di coloro che occupano stabilmente la palazzina, il tutto con il determinante contributo di personale dei Servizi Sociali e dell’ufficio Tecnico del Comune. Oltre a rilevare la permanenza di un’occupazione senza titolo, per il quale è stato avviato il procedimento finalizzato al successivo sgombero per la successiva assegnazione ad un avente titolo (anziano o diversamente abile), l’attività ha permesso di accertare, il furto di energia elettrica perpetrato da un assegnatario ai danni di tutti gli altri occupanti. Il controllo di tutte le utenze e dei relativi contatori, infatti, ha consentito di verificare la presenza di cavi elettrici “anomali”, che seguiti passo passo hanno portato direttamente presso l’immobile interessato.
Il danno è stato arrecato non solo a carico del Comune, ma anche degli altri assegnatari in quanto l’allaccio abusivo gravava direttamente sul contatore condominiale.
Il successivo riscontro positivo effettuato direttamente con l’azienda fornitrice del servizio, ha comportato la denuncia a piede libero a carico del soggetto e la segnalazione all’ufficio patrimonio del comune oltre al ripristino integrale della situazione.
Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.