Cronaca

Controlli tra Trastevere e Trionfale: in manette due persone, ecco cosa emerge

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I Carabinieri del Gruppo di Roma hanno effettuato un servizio di controllo del territorio volto al contrasto di ogni forma di illegalità e anche alle irregolarità in materia della circolazione stradale, nei quartieri di Trastevere, Trionfale fino a Monte Mario.

Il risultato delle attività è di due persone in manette, otto denunciate in stato di libertà, 135 veicoli e 195 persone controllate e tre patenti ritirate.

I controlli a Trastevere, Trionfale fino a Monte Mario: ecco cosa emerge

Nello specifico, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma, con il supporto dei colleghi della Compagnia Roma Trastevere, hanno sorpreso tre automobilisti con il tasso alcolemico oltre il limite consentito, per loro è scattata la denuncia e il ritiro della patente. Un 25enne invece, è stato denunciato poiché è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico.

I Carabinieri della Compagnia di Roma Trionfale, nell’ambito dei controlli in tutto il territorio di competenza, hanno arrestato un 39enne romano, poiché è risultato destinatario di un’ordinanza di esecuzione pena emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Roma, dovendo espiare una pena di 3 anni e mezzo. Un 56enne romano invece, è finito in manette poiché è stato trovato in possesso di 6 “panetti” di hashish.

Un 37enne romano è stato denunciato poiché gravemente indiziato del reato di coltivazione di sostanze stupefacenti. L’uomo fermato in strada dai militari, si è mostrato molto nervoso, comportamento che ha spinto i Carabinieri ad estendere gli accertamenti presso il suo domicilio, che hanno permesso di rinvenire e sequestrare sette piante di marijuana.

Un 33enne romano, controllato dai militari in strada, è stato denunciato perché si è rifiutato di fornire le proprie generalità. Infine, nell’ambito dei controlli alle persone sottoposte a misure di detenzione, i Carabinieri hanno denunciato un uomo e una donna per il reato di evasione, in quanto non sono stati trovati nei propri domicili.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.