Nelle ultime 72 ore, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma sono stati impegnati in una serie di attività antidroga, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, che hanno consentito in vari quartieri della Capitale, dal centro storico alle periferie, di arrestare ben 11 persone, tutte gravemente indiziate del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Gli arresti
In tre distinti episodi, i Carabinieri della Stazione di Roma La Storta e della Compagnia Roma Cassia hanno arrestato 7 persone. Nel primo episodio i militari sono intervenuti in via delle Vigne Nuove, poiché transitando hanno notato una 41enne romana, già nota alle forze dell’ordine, mentre cedeva un involucro ad un uomo e l’hanno bloccata per sottoporla ad un controllo.
Nell’involucro c’era una dose di cocaina, l’uomo è stato identificato e segnalato alla Prefettura di Roma, quale assuntore. Insospettiti dall’atteggiamento esagitato assunto dalla donna dopo essere stata bloccata, i militari hanno deciso estendere la perquisizione anche presso la sua abitazione dove hanno trovato altre tre persone che vivevano con lei, intente al confezionamento di dosi di sostanze stupefacenti; qui i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato ulteriori 24 g di cocaina suddivisi in 21 dosi, 8 g di hashish e materiale per il confezionamento. Per questo motivo la donna fermata in strada e i tre presenti nell’appartamento, una donna di 49 anni e due uomini di 49 e 29 anni sono stati tutti arrestati e condotti in caserma a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
In un secondo episodio invece i Carabinieri intervenuti in via Cingoli a seguito di un’attività info-investigativa, dove hanno arrestato una 66enne e un 27enne, entrambi di Roma, trovati in possesso di 190 g di cocaina suddivisi in 160 dosi, materiale per il confezionamento e 1200 euro circa, ritenuti provento della pregressa attività illecita. I due sono stati contestualmente anche denunciati poiché trovati in possesso di una placca metallica in uso alla Polizia di Stato. In una terza attività, in via Mechelli un 35enne romano, già noto alle forze dell’ordine, a seguito di un controllo all’autovettura e alla propria abitazione è stato trovato in possesso di complessivi 1,8 kg di cocaina e 390 g di hashish.
In zona Termini, in poche ore, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Piazza Dante hanno arrestato 3 persone. Un 19enne egiziano e un 22enne di origini del Mali, intente ad avvicinare i passanti, sono stati sorpresi mentre cedevano una dose di cocaina ad un cittadino brasiliano. La successiva perquisizione personale ha permesso di rinvenire ulteriori 2 g circa della medesima sostanza e 8 g di hashish. Qualche ora dopo invece, in via Amendola, un tunisino di 35 anni, notato dai militari con atteggiamento sospetto, è stato perquisito e trovato in possesso di 45 g di hashish. In via valle Scrivia, un automobilista di 28anni di origini pugliesi ha attirato l’attenzione dei Carabinieri della Stazione di Roma Città Giardino e fermato per un controllo alla circolazione stradale, è stato trovato in possesso di un involucro di circa 1 g di cocaina, 4 g circa di crack suddivisi in quattro involucri e 5 g di hashish. La droga è stata sequestrata e l’uomo, è stato arrestato.
In fine, in via dell’Archeologia, i Carabinieri della Stazione di Roma Tor Bella Monaca, impegnati costantemente al contrasto dello spaccio degli stupefacenti, hanno effettuato una perquisizione all’interno di un immobile disabitato, presumibilmente utilizzato come deposito per lo spaccio dove hanno rinvenuto 640 g di hashish suddivisi in sette panetti tutti marchiati con logo rolex, mentre all’interno di alcuni garage di pertinenza al condominio, sono stati rinvenuti ulteriori 8 g di cocaina. L’immobile e l’ingente quantitativo di stupefacente sono stati sequestrati.
Tutti gli arresti sono stati convalidati.
Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.