Cronaca

Monte Compatri. Scritte offensive contro il prete-eroe di San Basilio, don Antonio Coluccia

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Sono durate poche ore le scritte offensive comparse davanti alla Scuola Media di Laghetto nella giornata di ieri, grazie al tempestivo intervento del comune di Monte Compatri.

Scritte offensive contro il prete-eroe di San Basilio a Monte Compatri: la condanna e l’intervento del Comune

Il bersaglio era il prete-eroe di San Basilio don Antonio Coluccia che ha fatto visita nella vicina palestra dell’Istituto Comprensivo Paolo Borsellino lo scorso martedì 7 febbraio per parlare di legalità e delle sue esperienze nelle periferie romane dove per anni ha usato il Vangelo come “arma” contro la droga e la criminalità. Un’esperienza forte che gli è costata minacce e una vita sotto scorta.

Proprio la presenza di macchine e uomini della Polizia di Stato, probabilmente, ha scatenato la reazione di qualche bullo che ha pensato di imbrattare con delle scritte offensive un muretto che si trova a qualche decina di metri.

“Questi atteggiamenti non vanno minimizzati – commenta il Sindaco di Monte Compatri, Francesco Ferri – Appena ci hanno segnalato la presenza di queste scritte, ci siamo attivati per cancellarle. L’Amministrazione comunale fa della legalità e del rispetto di questi principi il centro del suo progetto di governo e anche gesti simbolici come questo lo testimoniano. Siamo consapevoli che non basta cancellare una scritta per risolvere i problemi di disagio giovanile e per questo motivo stiamo ragionando sulle iniziative da intraprendere per coinvolgere i nostri ragazzi e farli sentire parte responsabile di questa comunità, aiutando chi vive situazioni di fragilità. Esprimiamo la nostra vicinanza al parroco don Antonio Coluccia che abbiamo avuto modo di conoscere e apprezzare. È grazie a persone come lui che si riescono a trasmettere certi valori e a combattere mafie e prepotenze. Speriamo di riaverlo presto ospite”.

“Sono molto amareggiata per quanto accaduto, viste anche le molteplici iniziative sulla sensibilizzazione alla legalità organizzate da Dirigente Scolastica e insegnanti – aggiunge il consigliere comunale delegato ai Servizi Scolastici, Francesca Vinci – Questa reazione non ci piace, ma non ci faremo condizionare per colpa di una piccola minoranza”.

Ha espresso il suo disappunto per quanto comparso fuori scuola, anche la Dirigente Scolastica Loredana Di Tommaso, che ha intenzione di proseguire insieme al Comune l’intervento di pulizia del muro e delle parti limitrofe.

“Esprimiamo il nostro forte dissenso rispetto a questo gesto vigliacco – spiega la Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo Paolo Borsellino – Appena saputo della scritta mi è venuto in mente di coinvolgere i ragazzi della scuola media e la professoressa di Educazione Civica nelle operazioni di pulizia. Ringrazio anche il Comune per essersi subito attivato, dimostrando grande sensibilità. Quanto accaduto ci conferma che la medicina sta dando i suoi risultati e questo genere di iniziative sono più che mai indispensabili”.

Il prete-eroe era stato invitato a parlare martedì scorso dall’Istituto Comprensivo Paolo Borsellino, nell’ambito della Settimana dell’autogestione creativa, durante la quale gli studenti propongono temi e materie che vorrebbero approfondire.

Durante l’incontro ha dialogato con gli studenti in modo moderno, portando con sé un pallone da calcio e la Costituzione Italiana per spiegare che la criminalità può essere combattuta e vinta. Ha fatto vedere i video girati nelle piazze di spaccio e raccontato alcune realtà come quella dei Casamonica.

“Rispetto per tutti e per la vita degli altri – è stata la sintesi dell’intervento del prete che è stato anche protagonista dell’Odore del gregge, il ciclo di quattro puntate sul lavoro svolto in trincea dal sacerdote nelle periferie capitoline in onda su Telepace – Chi denuncia non è un infame, come vogliono far credere nelle borgate. C’è sempre la possibilità di uscire da organizzazioni criminali, ma chi ci sta dentro spesso non lo ha nemmeno potuto scegliere. Per questo motivo è importante che lo Stato faccia la sua parte e aiuti anche chi sbaglia, così come è previsto dalla Costituzione”.

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