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Roma, progetto Linea G Termini-Tor Vergata: il punto sulla situazione dell’associazione TrasportiAmo

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Di seguito, la nota dell’associazione Trasportiamo:

TRASPORTIAMO: LINEA G, IL PD ESULTA PER IL NIENTE, LASCIA UTENTI E GIUBILEO SENZA TRENI

“Toni trionfali di alcuni consiglieri comunali del PD per le notizie ottenute il 3 agosto nella commissione mobilità di Roma Capitale, facilmente reperibile nel portale del Comune, in merito allo stato dell’arte del progetto della Linea G Termini-Tor Vergata. Durante la quale è stato riaffermato, in sostanza, da Roma Servizi per la Mobilità e, prima ancora, dalla commissaria del governo Maria Lucia Conti, l’impossibilità a terminare e attivare l’intera linea ex-novo o la sola tratta Tor Vergata-Centocelle per il Giubileo 2025. A causa della complessità dell’opera, l’unica delle 4 nuove tranvie ad essere soggetta a Valutazione Impatto Ambientale (VIA)”.

“Non vorremmo rovinare le vacanze estive ai due esponenti Dem, né tantomeno all’assessore e all’intera maggioranza capitolina, ma, francamente, non capiamo il motivo di tanta enfasi. Le elezioni? La Linea G è ancora nel campo delle ipotesi, perciò allo stato attuale, al di là delle condivisibili intenzioni, non c’è alcun dettaglio operativo né una data effettiva di inizio lavori: forse entro dicembre sarà affidata la redazione del progetto definitivo, forse verrà avviata, in quella stessa data, l’istruttoria per la VIA e forse i cantieri partiranno entro il 2023. Ecco, forse, ma è comprensibile, sono iter lunghi, lo sappiamo, nonostante l’impegno profuso dai tecnici. Soltanto a metà giugno è arrivato il parere di indirizzo della Soprintendenza che ha prescritto una serie di osservazioni, alle quali occorrerà attenersi per pianificare il tracciato verso Tor Vergata e quello da Porta Maggiore a Termini“.

“Al riguardo, preme ricordare le perplessità espresse nei precedenti incontri istituzionali dall’ ORT-Osservatorio Regionale sui Trasporti che vede anche l’adesione di TrasportiAmo, e che, stranamente, non è stato invitato a partecipare alla commissione: una riguarda l’incomprensibile scelta di adottare per forza lo scartamento tranviario (larghezza binari), in nome della tanto proclamata ‘interoperabilità’ della Linea G con il resto della rete, visto che tale principio, nei fatti, non è stato applicato per le altre linee in progetto, le quali verranno costruite in parte senza linea aerea (e su cui quindi non potranno circolare gli attuali tram romani); l’altra in merito all’anacronistica ipotesi di realizzare per l’appunto da Porta Maggiore a Termini un binario unico su un’estesa di 1400 metri, che, oltre a riportare la linea indietro di 106 anni – conoscere la storia non fa mai male -, provocherà un netto peggioramento del servizio rispetto all’attuale trenino“.

“Acclarato, quindi, che la Linea G non entrerà in esercizio per l’anno giubilare, lo aveva detto anche il Sindaco Gualtieri, siamo curiosi di sapere cosa intendono fare quei consiglieri – che oggi esultano per il niente – e l’intera compagine amministrativa, al fine di fornire un servizio di trasporto adeguato e dignitoso sia per la numerosa utenza dei Municipi 5 e 6 sia per gli eventi legati all’Anno Santo, che si svolgeranno nelle aree di Tor Vergata. La soluzione immediata, lo diciamo da sempre, è la riattivazione dell’attuale tratta ferrotranviaria Centocelle-Giardinetti, data pure la crisi della Linea C, utilizzando i circa 970mila euro che Roma Capitale spende ogni anno per il servizio sostitutivo bus (Linea 106). Ma né CampidoglioRegione Lazio, allora proprietaria dell’infrastruttura, non sono andati mai oltre gli impegni e gli atti proposti dal PD stesso, votati in Assemblea Capitolina: 2 mozioni (una del 2016 e l’altra del 2020) e l’ordine del giorno del 2021. E nonostante la commissaria Conti abbia dichiarato, di recente, che la riapertura provvisoria non avrebbe impatti negativi sulla realizzazione del progetto di trasformazione. Col bel risultato di lasciare circa 500mila utenti e il Giubileo senza treni né un reale nodo di scambio tra l’attuale ferrotranvia e la metropolitana, perché neanche quello riescono a fare”.

“Ma l’immobilismo del centrosinistra regionale e romano, a trazione PD, colpisce anche la linea in esercizio: Termini-Giardinetti. Proprio oggi, domenica 7 agosto, il servizio è stato sospeso su entrambe le direzioni, dalle ore 17 in poi, a causa della mancanza di materiale rotabile. I treni disponibili al deposito di Centocelle sarebbero circa 8 rispetto, ai quali bisogna sottrarre quelli indisponibili per guasto ai condizionatori. Disservizi che sono motivo di stress per i macchinisti Atac, sempre più sottoposti a minacce e aggressioni, come loro stessi hanno denunciato in un fonogramma specifico inviato qualche mese fa al Comune e all’Azienda. Un brutto segnale che può comportare la chiusura definitiva della linea. C’è poco da brindare”. È quanto riferisce in una nota l’associazione TrasportiAmo.

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