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Lavoro: come la pandemia ha cambiato le carte in tavola

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La pandemia, suona scontato dirlo, ha radicalmente rivoluzionato le nostre vite e le nostre abitudini.

Non siamo ancora in grado di prevedere come sarà il ritorno a una nuova normalità, certo è che dopo la tragica esperienza che purtroppo ci sta ancora accompagnando, ne usciremo completamente diversi da prima.

Un aspetto tra gli altri molto dibattuto è quello del lavoro, non solo in termini di perdite che si sono e si stanno verificando a causa della crisi contingente, ma anche in termini di nuove routine e nuove modalità che, proprio in questo periodo, sono state adottate per dare continuità alle attività lavorative. Stiamo parlando del lavoro in remoto che va sempre più sotto il termine smart working.

Ci siamo quindi chiesti quali potranno essere anche in futuro, e appunto tenendo conto degli aspetti impattanti di questa esperienza, i lavori che potrebbero essere più richiesti.

In generale i profili di tipo tecnico e tecnologico ovviamente saranno quelli di maggiore interesse per le aziende. Ma non solo, anche l’istruzione ad esempio, dopo la nota e assai discussa DAD, dovrà implementare tutta una serie di attività erogabili in remoto. Ormai già oggi le università hanno incrementato l’offerta di corsi di laurea e master in modalità online, e difficilmente, anche passata l’emergenza, l’offerta e la richiesta subiranno cali, anzi in qualche modo hanno allargato l’utenza rendendola priva di confini per studenti di qualsiasi paese cui non sarà più richiesto il trasferimento per seguire le lezioni in aula. Insomma le aule sono ormai quelle virtuali.

Anche le pubbliche amministrazioni sono state costrette a investire nella tecnologia per consentire il disbrigo di pratiche in remoto. Ciò significa che gran parte del personale necessita oggi un di profilo qualificato, in grado di poter gestire in remoto quello che fino a ieri espletava in ufficio.

Se guardiamo all’intrattenimento e allo svago, sempre come industria, per esempio è richiestissima la figura di sviluppatori di game online, soprattutto per i giochi di slot. Considerando che negli ultimissimi anni il settore sta registrando una crescita incessante.

L’offerta di film e serie, con l’impossibilità di proiettare opere nelle sale cinematografiche a causa della pandemia, si è spostata tutta sulle piattaforme. Anche questo significa che le grandi aziende del settore hanno e avranno sempre più bisogno di personale per assicurare che tutti i passaggi necessari a che l’offerta arrivi “nel salotto” degli spettatori sia fluida e completa. “Director of research creative algorithms” e “Animation specialist” sono ad esempio alcuni dei ruoli ricercati dalle grandi piattaforme come Netflix.

Questi e molti altri sono quindi tra i lavori che, superata quanto prima l’emergenza, saranno tra quelli maggiormente ricercati.

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