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Lavoro, come scrivere una lettera di presentazione professionale

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Meglio tardi che mai! Lettera consegnata 100 anni dopo. Una lettera scritta nel febbraio 1916 è arrivata a destinazione dopo oltre 100 anni

Molti pensano che per trovare lavoro basti compilare un buon CV. Niente di più sbagliato: spesso una lettera di presentazione professionale è più efficace di qualsiasi altro strumento.

Prima di mettersi a scrivere, bisogna capire bene il motivo per il quale la stiamo inviando. Le esigenze sono differenti e per questo è consigliabile prepararne diverse. Una per richieste di stage, un’altra per ottenere un colloquio conoscitivo, una per una candidatura spontanea e un’altra per andare a ricoprire una figura vacante all’interno di un’azienda.

Le strutture sono molto simili tra loro. Vediamo passo passo i consigli utili su come scrivere una efficace lettera di presentazione professionale. Dopo aver inserito nel foglio virtuale (si consiglia di usare Word) la data, il luogo, la ditta alla quale scriviamo – o, se stiamo scrivendo direttamente al responsabile delle risorse umane, il suo nome e cognome – e il nostro nome, possiamo partire.

La prima cosa da fare è mettere l’oggetto. Si consiglia di farlo soltanto se ci si propone per una posizione libera dopo aver letto un annuncio. In questo caso va spiegato senza giri di parole il motivo per cui stiamo scrivendo la missiva. Un buon esempio può essere il seguente: “Autocandidatura per richiesta di stage”. Bisogna tener conto che chi fa lo screening di CV e lettere dedica alla lettura complessiva meno di 30 secondi. Per questo, bisogna partire con una presentazione brillante. Non dobbiamo scrivere: “Salve, sono XXX, laureato in XXX e in passato ho fatto queste mansioni”. Dobbiamo imparare a scrivere – e anche saper ripetere a voce in caso di colloquio! – un buon elevator pitch. Si tratta di una presentazione professionale a un’azienda. Bisogna essere il più sintetici possibile: si deve leggere in meno di 30 secondi. E’ importante parlare al presente e attirare subito l’attenzione. Esistono differenti presentazioni in base al lavoro per il quale ci stiamo candidando e, talvolta, si devono valorizzare informazioni a scapito di altre.

Dopo esserci presentati, è necessario rendere coeso il testo: serve un buon aggancio. Dobbiamo far capire a chi legge perché gli stiamo scrivendo. Deve capire che conosciamo bene la persona o l’attività dell’azienda in questione. Adesso non resta che spiegare le nostre motivazioni. Possiamo spiegare perché ci piace il settore o il tipo di attività prescelta, o anche perché apprezziamo la filosofia lavorativa dell’impresa a cui stiamo scrivendo. Ora, bisogna tirar fuori tutte le nostre competenze. In base al tipo di lavoro per il quale ci candidiamo, è necessario dimostrare di saperlo fare o avere tutte le caratteristiche necessarie per poter imparare a svolgerlo bene. Anche qui, si devono selezionare quelle più attinenti. L’ultimo passo è il congedo. Deve essere pro-attivo (o follow-up). L’azienda deve capire che teniamo a quel lavoro e ci faremo sentire per premurarci che la lettera professionale sia stata ricevuta. Per questo, un ultimo consiglio è quello di utilizzare font particolari (ma sempre attinenti). Ad esempio, se ci candidiamo per lavorare in un’azienda che si occupa di fumetti, possiamo utilizzare i font Comics sans. Invece, se ci candidiamo per un lavoro in banca, non è l’idea migliore.

Per ricapitolare, la scaletta da seguire è la seguente:

  • presentazione
  • aggancio
  • motivazione
  • evidenziare le proprie competenze
  • congedo pro attivo

Ecco dunque come fare una missiva efficace. Ricordiamo che si tratta di uno strumento di ricerca attiva e non ha regole fisse, se non quelle dettate dal buon senso e dalla logica. Lo scopo non è presentare il CV, ma ottenere un colloquio. Possiamo inserirla all’interno del corpo dell’e-mail, ma anche inviarla tramite posta. Proprio perché quasi nessuno utilizza più questo metodo, può risultare senz’altro più d’impatto.

Se non ci stiamo candidando per un posto vacante, è consigliabile chiedere un colloquio conoscitivo anziché uno di lavoro vero e proprio. E’ bene specificare che l’incontro non porterà via più di quindici minuti al responsabile delle risorse umane. Se il destinatario accetta, possiamo chiedere informazioni sul settore e sul modo di lavorare dell’azienda e mostrare le nostre qualità, competenze e conoscenze nel face to face. Se sfruttiamo bene questa occasione, potremmo ottenere una vera e propria proposta di lavoro. Ma noi non siamo andati per trovare lavoro, bensì per un colloquio conoscitivo. In caso ricevessimo un’offerta non dobbiamo rispondere subito “sì”, ma prendere in considerazione la proposta e rispondere entro 24 ore.

Preparare una lettera e un CV in inglese è un modo per allargare la nostra ricerca. Se ci candidiamo per una posizione all’estero, dobbiamo dichiararci pronti a fare un colloquio via Skype e scrivere l’indirizzo del nostro contatto sul CV. Adesso abbiamo tutti gli strumenti per muoverci meglio in un mercato del lavoro complesso. Non resta che metterli in pratica. Dobbiamo far tesoro di ogni feedback e non scoraggiarci se all’inizio pochi risponderanno. Se vediamo che quanto scritto non funziona, non resta che cambiare strategia.

 

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