Cronaca

Alatri, protesta alla Stazione dei Carabinieri per la notifica di un atto giudiziario. Arrestato un 38enne rumeno, che aveva spaccato le guida in gomma del cancello d’ingresso della caserma

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Ad Alatri, il personale del locale Comando Stazione Carabinieri, congiuntamente a personale del Comando Stazione Carabinieri di Vico nel Lazio  e del N.O.R.M. – Aliquota Radiomobile, ha tratto in arresto un 38enne di cittadinanza rumena ma residente ad Alatri, già gravato da vicende penali per reati inerenti la prostituzione, furto, estorsione, oltraggio e violenza a p.u., lesioni ed attualmente sottoposto all’obbligo di dimora in Alatri, colto nella flagranza dei reati di  “violenza e minaccia a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato su edifici pubblici e porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere

L’uomo, nella serata appena trascorsa del 16.febbraio, presentatosi una prima volta presso gli uffici del Comando Stazione Carabinieri di Alatri lamentando l’avvenuta notifica di un atto giudiziario, decideva di andare via e, poco dopo, faceva ritorno presso lo stesso Comando Arma, arrampicandosi sul cancello di ingresso della caserma, chiuso in quel momento.

Nonostante i numerosi inviti da parte dei militari presenti si rifiutava di scendere e anzi, contestualmente e  volontariamente, con dei calci spaccava le guide in gomma del cancello rendendolo non più funzionante. Nel corso della sua protesta, inoltre, esibiva un foglio con la scritta “GIUSTIZIA PER ME“, urlando nei confronti dei militari intervenuti di “non voler scendere dal cancello se non fosse stata annullata la disposizione notificatogli ed emessa dalla competente A.G.” e minacciando sia militari nonché il personale del 118 e del 115 nel frattempo intervenuti, di non avvicinarsi né di tentare azioni risolutive, facendo intendere che vi era la possibilità  che si sarebbe tolta la vita.

      Solo dopo alcune ore,  i militari operanti,  riuscivano a calmarlo e lo convincevano a scendere dal cancello e, quindi, a trarlo in arresto.

      Ad espletate formalità di rito, lo stesso veniva trasportato  presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari, così come disposto dalla competente A.G..

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