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L’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente di Frosinone e Provincia sulla qualità dell’aria: inquinamento preoccupante per alcune zone del Capoluogo

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L'Associazione Medici di Famiglia per l'Ambiente di Frosinone e Provincia sulla qualità dell'aria: inquinamento preoccupante per alcuni settori del Capoluogo

Di seguito, la nota appena diffusa dall’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente di Frosinone e Provincia riguardante la qualità dell’aria di inizio anno. Leggiamo come descrivono, basandosi sui dati concreti, gennaio 2019:

L’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente di Frosinone e Provincia nel report sulla qualità dell’aria a Frosinone del mese di gennaio 2019 ha comparato i valori rispettivamente delle PM 10, delle PM2,5 e delle PM1.  La centralina ARPA di viale Mazzini, ha evidenziato una media giornaliera tra PM 2,5 e PM10 pressoché  sovrapponibile. Tale dato è inquietante e spieghiamo il perché. Secondo la letteratura il rapporto tra le polveri sottili PM2,5 e PM 10 è compreso tra  50% e 60% (Harrison). Ciò significa che di 10 mcg di PM10 in un metro cubo di aria,mediamente sei mcg sono di PM2,5.

Riferendoci alla sovrapposizione osservata tra le PM2,5 e PM10 misurate dalle centraline ARPA di viale Mazzini, ne consegue, in funzione di quanto specificato, che circa il 95% di PM 10 sono costituite da PM2,5, ben oltre, quindi, il previsto 60% riportato dagli studi di letteratura citati. Ciò significa aggravamento dell’inquinamento aereo di Frosinone essendo le PM 2,5  risaputamente  più dannose per la salute. Le PM 2,5 appartengono alla Frazione Respirabile, grazie alla quale raggiungono il polmone profondo. Tale caratteristica ravvisa una maggiore pericolosità e dannosità per la salute, necessitante di stretta sorveglianza sanitaria.

Il dato della sovrapposizione tra PM10 e PM 2,5 è stato  confermato anche dal metodo ottico ANCLER  con la comparazione dei dati orari  di gennaio rilevati alla Villa Comunale.  La sovrapponibilità tra PM 10 e PM 2,5 è di evidenza tranne che per un descritto incremento delle PM 10 in corrispondenza dei picchi massimi di sforamento, con valori, invece, molto vicini nei restanti periodi orari. La percentuale media di PM 2,5  risulta circa il 90% delle PM10. Sempre a gennaio, il rilevatore ANCLER di via XX Settembre zona centro storico, in una posizione più alta di viale Mazzini, ha registrato invece una minore sovrapponibilità tra PM2,5  e PM 10  con valori di PM 2,5 all’80% circa.

Nello stesso report sono stati comparati anche i valori delle PM1 con le PM10, con esiti probabilmente ancora più inquietanti da un punto di vista medico. Le PM1, di diametro ancora più piccolo, con la capacità di diffondere più facilmente in tutti i tessuti, proprio per le dimensioni estremamente ridotte, inducono alterazioni che coinvolgono tutti gli organi ed apparati, caratterizzando una patogenicità ancora maggiore, secondo l’assioma per cui  le particelle più sono piccole più sono dannose. Le PM 1 non vengono misurate dalle centraline ARPA. I dati di gennaio delle PM 1, rilevati dai sensori ANCLER alla Villa Comunale ed al Centro Storico, mostrano una incidenza rispettivamente del 65% e del 60%  circa di rapporto con le PM10. Questi dati confermano che la parte bassa della città, presenta un inquinamento non soltanto quantitativamente maggiore rispetto il centro storico, ma anche qualitativamente diverso e più pericoloso.

La sintesi di quanto rilevato è che la composizione degli inquinanti aerei presenti nella città di Frosinone, dal punto di vista medico è preoccupante. Le quantità di PM 10  presenti devono essere considerate secondo gli standard, ma è la composizione del particolato e della sua importanza nella genesi delle patologie relate, che va indagata. Le PM 2,5, nella fattispecie  di Frosinone,  per quanto sopra detto, devono rappresentare il marcatore gold dell’aria,  in funzione della grave ricaduta sulla salute umana. Bisogna affrontare il problema da altri punti di vista, andare oltre il semplice dato dei giorni  di sforamento rispetto le PM10, considerare preminente il valore delle PM 2,5 e delle particelle ancora più piccole, in accordo con la letteratura scientifica internazionale e con l’OMS.

Su questi dati, sulle percentuali appena esposte, su queste nuove acquisizioni dobbiamo confrontarci e ragionare. Questo l’appello dell’Associazione dei Medici, tutti insieme,  per superare una condizione emergenziale grave.

Dott.ssa Marzia Armida –  Presidente

Dott.ssa Teresa Petricca – Responsabile scientifico

Dott. Giovambattista Martino – Coordinatore

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