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Torre Angela, la storia di Manuel: ragazzo autistico che ha vinto la solitudine

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Distretto Rm5 spettro autistico sostegno famiglie

SOCIALE: A TORRE ANGELA LE FAMIGLIE E I RAGAZZI AUTISTICI PROTAGONISTI, LA STORIA DI MANUEL CHE HA VINTO CONTRO LA SOLITUDINE

Il Centro di Via Dionisio un’eccellenza anche nell’abbattere le liste d’attesa

Aiutare e accudire una persona con disabilità in Italia si rivela spesso un compito estremamente difficile. Ancora di più se si vive in una periferia estremamente disagiata, come quella di Torre Angela, nel settore est di Roma. Per sostenere e supportare le famiglie in un impegno così arduo, però, a volte ci sono centri di vera eccellenza con personale non soltanto estremamente qualificato, ma anche mosso da passione e forza di volontà. È il caso, ad esempio, del Presidio di Riabilitazione Via Dionisio, gestito dalla Nuova Sair in convenzione con la Regione Lazio.

Ed emblematica è, in questo senso, la storia di Manuel (nome di fantasia), un ragazzo oggi ventitreenne con un grave disturbo dello spettro autistico, che una volta uscito dall’ambiente scolastico è rimasto a carico soltanto della propria famiglia. I suoi genitori, non trovando risposte o sostegno nelle istituzioni locali, avevano deciso di stravolgere la propria vita trasferendosi nel Nord Italia, ma a pochi giorni da questo ultimo e disperato passo hanno incontrato proprio il Presidio di Via Dionisio, che porta avanti da anni un lavoro di frontiera nei confronti delle persone con disturbo dello spettro autistico o con DSA, grazie al lavoro di operatori qualificati e attraverso l’utilizzo di metodologie innovative. Sono stati proprio questi operatori a prendere in consegna Manuel, il quale ha condiviso con loro un percorso di riabilitazione attraverso il servizio semiresidenziale. Il lavoro svolto dagli operatori, però, non si è fermato qui e, una volta completato il percorso con il ragazzo, hanno anche aiutato Manuel a trovare una casa-famiglia nella quale avesse potuto vivere, creando anche una connessione tra i suoi genitori e i responsabili della casa d’accoglienza per favorire il più velocemente e il più tranquillamente possibile questo passaggio così importante nella vita di Manuel.

Si tratta soltanto di una delle tante storie simili che il Presidio di Via Dionisio affronta ogni giorno, in una realtà complessa come quella di Roma-Est, dove le persone in lista d’attesa con diagnosi di DSA o autismo, segnalati dalle ASL di competenza, sono oltre 600 e dove, sempre secondo i dati in possesso della Nuova Sair, il 70% delle famiglie con una persona disabile in casa ha un solo reddito.

“I nostri progetti per aiutare i ragazzi con autismo – dichiara ARMANDO CANCELLI, direttore sanitario del Presidio di riabilitazione di Via Dionisio – sono molto articolati e settati per valutare e intercettare i bisogni individuali di ogni singola persona che prendiamo in cura. La nostra passione e l’attenzione che dedichiamo ai nostri pazienti, poi, fa sì che il nostro impegno non si fermi alla sola riabilitazione, ma prosegua anche dopo, come nel caso di Manuel, che oggi vive serenamente in una casa-famiglia grazie alla mediazione dei nostri operatori, che hanno anche aiutato i suoi genitori ad affrontare questo importante cambiamento”.

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