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Investire online nel trading, conviene ancora?

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Investimenti post Covid, perché puntare sul trading online

Anche in Italia nel corso degli ultimi anni si è andato sempre più affermando il trading online, ovvero l’investimento portato avanti grazie alle nuove tecnologie informatiche.

E’ stato l’Annuario italiano del Trading Online, presentato all’ ITForum Milano a metà dell’anno appena terminato, a confermare come nel nostro Paese siano sempre di più i trader pronti ad affidare i propri soldi alle piattaforme online, anch’esse in crescita.
Il numero degli investitori ha infatti raggiunto quota sei milioni, mentre i broker di trading operanti hanno roccato la cifra di 132, con un aumento del 10% rispetto a dodici mesi prima.

Il trading online conviene ancora?

Sono in molti, di fronte a questo trend, a domandarsi se il trading online convenga ancora. La risposta deve essere naturalmente articolata: si tratta infatti di un investimento che può remunerare in maniera notevole, soprattutto se i rendimenti sono paragonati a quelli stentati offerti dai conti correnti bancari. Prima di praticarlo, bisogna tuttavia capire che si tratta di un investimento caratterizzato da alto tasso di rischio, come per tutte le attività di carattere finanziario.
Pensare che possa bastare la fortuna per guadagnare significa prestare il fianco a rotte abbastanza clamorose, che possono invece essere evitate predisponendo strategie in grado di intercettare e sfruttare i trend che si formano di giorno in giorno sul mercato.

Attenzione alle truffe

In particolare, per poter svolgere il proprio trading online in maniera proficua, occorre guardarsi con molta attenzione dalle tante truffe che hanno caratterizzato il settore nel corso degli anni passati. Non è raro il caso di broker che abbiano provveduto a ripulire i conti della propria clientela o ad utilizzarne i fondi in maniera impropria, generando una corrente di sfiducia abbastanza palese.
Per evitare di incappare in una disavventura di questo genere, è necessario cercare di separare le piattaforme professionali dai semplici avventurieri. Per farlo la conditio sine qua non è rappresentata dalla detenzione delle necessarie autorizzazioni da parte del broker consultato. In pratica, per poter operare sui mercati senza essere bloccati, gli operatori devono ottenere le licenze dalle autorità di controllo dei mercati finanziari, come ad esempio la Consob in Italia.

Per poterle ottenere devono aderire per filo e per segno alle direttive che regolano il settore, a partire dalla Mifid, emanata dall’Unione Europea proprio per difendere i piccoli risparmiatori. Se un broker non è in grado di esibire questi permessi è consigliabile restarne al largo.

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