Nel corso di attività d’indagini espletate nella Valle di Comino i Carabinieri della Stazione di Picinisco acquisivano elementi di colpevolezza nei confronti di un giovane di Cassino del quale richiedevano alla Procura della città Martire un decreto di perquisizione locale che eseguivano nelle prime ore di questa mattina. Per l’esecuzione di P.G. i citati militari venivano coadiuvati dai colleghi del NORM della Compagnia di Cassino e dal Nucleo Cinofili di Santa Maria di Galeria (RM).
Nella flagranza del reato di ‘detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti’ i militari operanti traevano in arresto D.S.M.F., 24enne, poiché nel corso della perquisizione condotta con l’ausilio delle due unità cinofile di Roma rinvenivano, in alcune intercapedini poste sulle mura esterne della cantina attigua all’appartamento del predetto, 5 involucri termosaldati contenenti complessivamente circa 28 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, sottoposta a sequestro.
Lo stupefacente era stato individuato dai due cani, “RON” e “NADIA”, che condotti nei pressi della cantina avevano immediatamente ‘fiutato’ la presenza di sostanze stupefacenti. Infatti dall’attento esame delle intercapedini poste sui muri della cantina, nella plafoniera e nel telaio della porta i militari operanti rinvenivano i citati involucri contenenti la sostanza stupefacente risultata poi essere cocaina.
Parte dello stupefacente rinvenuto era già stato preparato in ovuli termosaldati, pronti per essere smerciati ai tossicodipendenti del luogo, con nastro di cellophane uguale ad altro rinvenuto dai Carabinieri all’interno della camera da letto del D.S.M.F., unitamente alla somma di euro 360 in banconote di vario taglio sottoposte a sequestro.
Nel corso dell’attività di P.G. i Carabinieri acquisivano elementi di correità anche sul conto di D.S.L., 33enne, fratello dell’arrestato, già censito per analogo reato, furto e resistenza a P.U., che contestualmente veniva deferito in stato di libertà alla citata A.G. per gli stessi reati.
In considerazione della flagranza dei reati D.S.M.F. veniva tratto in arresto e, dopo gli accertamenti di rito, tradotto in regime di arresti domiciliari, presso la sua abitazione.
