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Maltempo, rischio idrogeologico. Nasce l’accordo tra comuni montani e agricoltori

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Nasce l’alleanza fra agricoltori e i comuni montani contro il rischio idrogeologico che colpisce il 91,3% dell’Italia favorito dall’abbandono dei territori di montagna. L’accordo siglato dal Presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo e dal Presidente di Uncem (Unione nazionale comuni, comunità ed enti montani) Marco Bussone punta a contrastare l’erosione dei terreni e la desertificazione favorendo servizi di vigilanza e di soccorso in caso di calamità naturali nei territori di montagna che negli ultimi 20 anni hanno perso più di un’attività agricola su due con la scomparsa di oltre 300 mila aziende agricole.

“Creare un presidio territoriale permanente contro l’abbandono sviluppando opportunità economiche ed occupazionali fondate sulle grandi risorse ambientali, paesaggistiche ed agroalimentari dei comuni di montagna è particolarmente fondamentale. –dichiara il presidente della XV Comunità Montana Valle del Liri ing.Gianluca Quadrini-. Alla base c’è ovviamente la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico che com’è noto si origina nelle aree montane, con l’acqua che scendendo solleva la cotica erbosa e trasporta centinaia di metri cubi di materiale detritico a valle. È proprio nelle aree montane che deve essere organizzata la prevenzione. A valle è possibile poi solo fare opere contenitive.”

“Per un territorio come il nostro, dove ormai si passa da un’emergenza all’altra, tra terremoti, frane, siccità e alluvioni, è forse arrivato il momento di fare una vera riflessione, perché non è più tollerabile dover fare ogni volta la conta dei danni, quando sarebbe stato opportuno agire prima, facendo prevenzione e mettendo in sicurezza il territorio a rischio. Nella conferenza di Uncem Lazio tenutasi a Roma ho ribadito l’importanza di un confronto stretto con l’ente Regione alla quale si chiede un impegno più deciso attraverso un piano di assetto e di prevenzione idrogeologica, un’esigenza ormai prioritaria e ineludibile per superare la logica degli interventi di emergenza.Occorre una svolta nelle politiche per tutela del territorio investendo costantemente sulla difesa del territorio che, soltanto in questo modo, potrà abbattere la logorante conta delle emergenze e delle tragedie.

La Regione sta prendendo coscienza che esiste la montagna. Il mio appello agli assessori regionali è che si governi in modo diverso il territorio montano, evidenziando ancora di più la necessità di operare attraverso le Comunità Montane, soprattutto in un periodo storico come questo dove si è commesso il grave errore di abolire le Province, indipendentemente dalla loro dimensione territoriale e popolazione, e di accorpare il Corpo forestale.Queste aziende, se producono e hanno obiettivi chiari possono dare un importante contributo allo sviluppo del territorio e alla difesa dal rischio idrogeologico.”

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