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Ilva di Patrica, passo indietro di Mittal. Salta fuori un documento del 2017…

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SEGNERI (M5S) “MITTAL FA UN PASSO INDIETRO SU ACQUISIZIONE ILVA DI PATRICA, SALTA FUORI UN DOCUMENTO SOTTOSCRITTO NEL 2017 IN CUI CEDEVA IL SITO”

Roma, 24/10/2018_ “Assumersi la responsabilità della propria azione politica e di ciò che si afferma è difficile, ci vuole, coraggio, onestà, umiltà. Caratteristiche che dovrebbe avere un politico, né buono né cattivo, ma un politico. Mi aspetto sempre che queste caratteristiche siano presenti nei miei “avversari” politici… come si dice la speranza è l’ultima a morire. Per questo oggi con estrema trasparenza e con molta amarezza, devo purtroppo annunciare che Mittal ha fatto un passo indietro sull’acquisizione del sito dell’ex Ilva di Patrica.

In un incontro avvenuto qualche giorno fa al Ministero dello sviluppo economico, in cui erano presenti anche una rappresentanza degli ex lavoratori e il sindacato, è arrivata sul tavolo una lettera risalente a Luglio 2017, quando al governo c’era il PD, in cui Mittal stessa, sottoscriveva alla presenza dell’allora rappresentanza del Mise e delle rappresentanze sindacali e dei commissari dell’ex Ilva, il suo disinteresse al sito di Patrica. ” – lo dichiara con amarezza la Deputata del MoVimento 5 Stelle Enrica Segneri che continua – “Un documento di cui il governo non sapeva nulla. Ma del quale erano però a conoscenza i sindacati, che al tavolo hanno confermato la sottoscrizione. Un documento che sostanzialmente evidenzia il fatto che non si aveva fiducia, all’epoca della sottoscrizione del documento, nelle politiche di Calenda e del governo di allora e probabilmente si spinse a prendere la strada della cessione, scegliendo così di dividere il destino dell’Ilva di Patrica da quello dell’Ilva di Taranto. Una scelta che però è ricaduta precipitosamente sulla questione, tanto che il referente italiano di Mittal, appena venuto a conoscenza del documento, che era stato sottoscritto nel 2017 dal referente dell’area inglese, non ha ritenuto opportuno andare avanti.

Il governo ha cercato di prendere tempo e chiedere un ripensamento, ma oggi è arrivata purtroppo la decisione, che conferma la posizione del 2017.” – e conclude – “Dunque il sito di Patrica rimane tra i siti non ceduti dai commissari e per questo resta nelle competenze del Mise, il quale però si sta già attivando per la costituzione dei nuovi bandi.”

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