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Anagni, donna punta da un calabrone muore per shock anafilattico: la rabbia dei residenti

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Questa mattina una donna residente nel centro storico di Anagni è deceduta in seguito a uno shock anafilattico, causato da una puntura d’insetto. La donna è stata trasportata d’urgenza all’ospedale di Anagni e, in seguito alla segnalazione da parte dei familiari, i medici hanno tentato di rianimarla, ma per lei non c’è stato nulla da fare.

Le polemiche non si sono fatte attendere e, vista la precedente chiusura del Pronto Soccorso locale, il sindaco Daniele Natalia ha dichiarato su varie testate giornalistiche tutto il suo disappunto per quanto avvenuto, esprimendo sincero cordoglio ai familiari. Il Primo Cittadino ha puntato il dito contro il governatore della Regione Lazio Nicola Zingretti, asserendo come un Pat non possa garantire le cure necessarie alla persone bisognose di primo soccorso. Un’evidenza, purtroppo, suggellata dall’evento odierno.

“La tragedia di Anagni squarcia il velo di ipocrisia che la politica regionale ha innalzato in tutti questi anni. Una politica sbagliata che con la scusa del risanamento e degli accorpamenti, consente che nel 2018 si possa morire per una puntura di insetto. Non ci sono parole ma solo tanta rabbia. Rabbia per i tagli, per i sorrisi finti, per le passerelle di sinistra e di destra a cui tutti siamo abituati e che tutti abbiamo fatto. Un dolore incredibile al quale mi associo per una comunità a cui mi sento particolarmente legato”. Così il Senatore Massimo Ruspandini di Fratelli d’Italia.

“Una morte annunciata”, “Vergognatevi”, “Se n’è andata una mamma e nonna di famiglia in modo assurdo, c’è solo rabbia e sofferenza”, “Ora mobilitiamoci tutti”, alcuni dei commenti postati su Facebook da amici e conoscenti della donna. Non è esclusa nei prossimi giorni una vera e propria mobilitazione di massa verso la Regione Lazio: il disappunto verso le scelte di Zingaretti ha ormai toccato un punto di non ritorno e la cittadinanza è intenzionata a chiedere a gran voce il ripristino dei servizi sanitari essenziali per tutto il comprensorio.

Sulla questione è intervenuta anche la ASL di Frosinone con un comunicato a difesa del Presidio Ospedaliero di Anagni:  “A proposito dell’episodio che nella giornata odierna ha colpito, purtroppo, una signora di Anagni, la Direzione Strategica della Asl di Frosinone desidera anzitutto esprimere cordoglio e vicinanza alla famiglia. Nel merito vuole chiarire che si tratta di una paziente che, in shock anafilattico cioè in Codice Rosso a seguito della puntura di un insetto, è stata portata con mezzi privati al Presidio sanitario di Anagni.

Abbiamo il dovere di dire a gran voce, per il bene dei cittadini stessi, che la sfortunata paziente non doveva essere condotta al Presidio di Anagni ma al più vicino Pronto Soccorso e cioè al Polo ospedaliero Frosinone-Alatri che dista solo pochi chilometri e, comunque, in questi casi è sempre opportuno chiamare il 118. Ciò non toglie che la paziente, come detto giunta in shock anafilattico avanzato, nel Presidio è stata prontamente assistita da un anestesista che ha praticato le cure previste in casi del genere.

È importante che sia ben chiaro a tutti, prima di tutto ai cittadini ma anche ai protagonisti della politica e della informazione, nonché alle cariche istituzionali preposte, che la struttura di Anagni è un Presidio sanitario (non un Ospedale) dedicato ad attività territoriali già dall’anno 2010, a seguito del DCA n.80 dell’allora Commissario ad Acta per la Sanità.

Dunque è altrettanto importante considerare che chi cerca di indurre nei cittadini l’idea che ad Anagni vi sia un Ospedale con Pronto Soccorso e con tutte le prestazioni di Emergenza/Urgenza non solo non dice la verità ma non fa altro che fuorviare la percezione e la consapevolezza dei cittadini, con il rischio che episodi così spiacevoli e dolorosi siano fronteggiati in modo inidoneo e, quindi, si possano purtroppo ripetere”.

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