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Genzano, lo stadio comunale sarà intitolato a Bruno Abbatini

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Si chiamerà Bruno Abbatini, noto giocatore e allenatore del Cynthia, lo stadio comunale di Genzano di Roma. Si è svolta ai bordi del campo di calcio la consegna alla cittadinanza di una targa in marmo a testimoniare la volontà dell’Amministrazione di dar seguito alla richiesta popolare di ricordare Abbatini intitolandogli l’impianto sportivo. Durante l’iniziativa la società calcistica ha omaggiato la famiglia del celebre calciatore con una maglia commemorativa; a far da cornice a questo momento di festa un’esibizione delle scuole calcio delle società Cynthia, Pgs Don Bosco e Sporting Genzano.

“Siamo felici di poter dar corso ad una richiesta pervenuta dagli stessi cittadini – ha commentato il Sindaco Daniele Lorenzon –. L’intitolazione dello stadio comunale consentirà ad Abbatini di essere ancora più presente nella memoria di tanti sportivi genzanesi e non. È grazie alla passione di personalità di tale spessore umano e professionale che lo sport ha un valore così importante: un patrimonio che abbiamo il dovere di tutelare e di valorizzare, grazie anche all’impegno delle associazioni sportive presenti e attive sul nostro territorio, che offrono ai giovani un’opportunità fondamentale di formazione del carattere e della personalità in un ambiente sano”.

La richiesta di intitolare lo stadio comunale a Bruno Abbatini è stata regolarmente inoltrata alla Prefettura ed è in attesa dell’ok formale per lo scoprimento della targa.

LA SCHEDA

Nato a Genzano di Roma il 30 giugno 1938, Bruno Abbatini comincia a muovere i primi passi nel mondo del calcio nel Cynthia 1920, società calcistica genzanese. Da qui inizia una lunga carriera da centrocampista, che gli porterà il soprannome di ‘Schiccherò’ per il suo tiro potente.

Notato dai dirigenti dell’AS Roma, viene acquistato e poi ceduto in prestito un anno all’Ostia mare in Serie D (1959-1960) e uno alla Tevere Roma in Serie C (1960-1961) per poi tornare all’AS Roma (1961-1962) dove farà il suo esordio in Serie A il 17 dicembre 1961 in occasione del match allo stadio Olimpico contro il Padova. Passa in prestito al Cesena (1962-1963) e poi ceduto (1963-1965) al Padova in Serie B, dove in poco tempo diventa beniamino e trascinatore. Sarà capitano all’Avellino, dove trascorre 3 stagioni con i Lupi Irpini, per poi passare al Sora (1969-1970). Torna definitivamente al Cynthia dove da giocatore vince il campionato facendo approdare la sua squadra del cuore per la prima volta in ‘quarta Serie’.

Da qui inizia una ricca e gloriosa carriera da allenatore che gli farà vincere altri 6 campionati. Siede sulle panchine di: Ariccia, Pomezia, Aprilia, Cynthia, Colleferro, Ciampino, Gaeta, Viterbese, Fondi, Cisterna, Vis Velletri per terminare gli ultimi anni di carriera sulla panchina della Diana Nemi (che sarà poi una costola dell’attuale Sporting Genzano) ottenendo 3 splendide e insperate salvezze di categoria.

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