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Nuovo scandalo sulla carne avariata in Europa: distrutte centinaia di tonnellate di prosciutti e salsicce scaduti o marci

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Nuovo scandalo sulla carne avariata in Europa. In Spagna distrutte centinaia di tonnellate di prosciutti e salsicce scaduti o marci. Un’operazione iniziata a Badajoz ha portato a sequestrare i prodotti a Valencia e in altre comunità.

Nuovo capitolo dello scandalo di carne avariata in Europa. Centinaia di tonnellate di salsicce, salami e salsicce affettate e migliaia di pezzi di prosciutto sono stati sequestrati o distrutti per essere stati commercializzati scaduti o addirittura in uno stato di putrefazione. Un’inchiesta dell’ufficio del procuratore di Badajoz (Spagna) iniziata nel 2017 ha portato alla distruzione di 275.000 chili di prodotti a base di carne in condizioni precarie in Estremadura, nonché al ritiro di 490 tonnellate di affettati e 15.000 prosciutti in diverse località della Comunità Valenciana.

I marchi interessati sono Ham Bodega Alto de Aitana, Sierra Gorda Winery Ham, Mariola Air, Serrania de Ameta, El Galán, Prosciutto Croval, Don Enrique e Oro la Ermita, secondo un’allerta sanitaria dell’Agencia Española de Consumo, Seguridad Alimentaria y Nutrición, che raccomanda di non consumare questi prodotti se qualcuno li ha già acquistati e li ha a casa.  L’operazione di polizia continua a presentare nuovi sviluppi, dal momento che l’azienda valenciana che ha distribuito il prodotto ha legami con altri magazzini della Comunità Valenciana e Castilla y León, Catalogna, Madrid e Andalusia, in modo che non siano esclusi nuovi ritiri di prodotti. La truffa della vendita di prosciutti scaduti che ha colpito diverse comunità autonome ha portato al sequestro e alla distruzione di oltre 275.000 chili di prodotti a base di carne in cattive condizioni in Estremadura, come riportato dall’Ufficio del Procuratore di Badajoz. Tutto nasce da un’indagine partita nel maggio 2017 in una società di Cáceres, Malpartida de Plasencia, e il Ministero della salute e delle politiche sociali l’ha portato all’attenzione della Procura a settembre. L’operazione ha portato al sequestro e alla distruzione di 49.471 chilogrammi di prodotti a base di carne a causa della “putrefazione” e della perdita delle caratteristiche organolettiche richieste per la commercializzazione.  Inoltre, fu concordato di confiscare e distruggere altri 48.519 chili per ragioni simili.  Le indagini hanno portato a una società di Alzira (Valencia), dove all’inizio della settimana sono stati sequestrati cento tonnellate di prodotti a base di carne, per lo più prosciutti. Così, il Ministero della Salute Valencia ha bloccato 490,6 tonnellate di prodotti a base di carne, per lo più prosciutti, salumi, salami e salsicce provenienti da diversi stabilimenti della Comunità e ha proceduto alla sospensione dell’attività di altre tre società impegnate nella gestione di prodotti a base di carne per un totale di 5 commercianti a cui è stata sospesa l’attività, due a Alzira, uno a Bocairent, uno a Cheste e un altro a Real de Montroy, dopo due di questa settimana chiusi questa settimana. L’operazione Alzira, dove sono stati anche sequestrati 15.000 prosciutti, ha portato al ritiro di 4.302,76 kg di prodotti a base di carne affettata e di 363 pezzi di prosciutto e spalla nei negozi Family Cash e circa 20.000 pezzi di diversi prodotti a base di carne ( 7.358,25 Kg) della catena KUUPS, che ha collaborato attivamente al ritiro dei prodotti dai suoi punti vendita. Secondo l’inchiesta, diverse piccole aziende non hanno esitato a utilizzare sostanze vietate per mascherare odore e aspetto della carne avariata e al cambio di etichetta a prodotti arrivati oltre la data di scadenza, pratica abituale.Il panico non è ancora scattato ancora, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, perché probabilmente non ci sono state vittime accertate né infezioni diffuse.

La preoccupazione delle autorità sanitarie è grande, perché è emerso un quadro di corruzione e di pratiche illegali evidenziate da una mega-inchiesta durata un anno e ch’è tuttora in corso.Il problema però non sembra essere una novità per le autorità sanitarie di Bruxelles, che da anni ricevono numerose segnalazioni da parte dei paesi europei per la carne non conforme.

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