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Lazio Ambiente, è ancora bufera: i lavoratori comunicano lo stato di agitazione

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Lazio Ambiente, accordo tra sindacati e Regione: 129 dipendenti in fase di ricollocamento

Ennesima puntata della querelle che vede coinvolte Lazio Ambiente e i lavoratori. Dopo aver aspettato invano dallo scorso 23 aprile una convocazione in Regione per discutere delle problematiche che affliggono l’azienda, e ricevere contestualmente rassicurazioni riguardo la retribuzione e il proseguimento dell’attività lavorativa per tutti i soggetti attualmente impiegati, le RSU hanno proclamato l’apertura delle procedure di raffreddamento per i lavoratori addetti ai servizi di igiene ambientale.

Tradotto, a partire dalla giornata di domani sarà a rischio l’intera raccolta dei rifiuti nei comuni serviti dall’azienda, con conseguenze per l’igiene urbana che si prospettano ancora più serie rispetto a qualche mese fa anche e soprattutto in relazione alle elevate temperature stagionali. Ora la palla passa alla dirigenza di Lazio Ambiente, che dovrà cercare di trovare un nuovo accordo a breve termine per scongiurare l’eventualità.

Questo il comunicato reso noto dalle RSU

“In riferimento all’incontro tenuto con la Regione Lazio in data 23 aprile nella quale ricevemmo assicurazioni relativamente alla convocazione di una riunione utile a reperire strumenti di garanzia occupazionale per i dipendenti della Società Lazio Ambiente, nonché per la continuità delle retribuzioni entro lo scorso mese di maggio, che alla data odierna non abbiamo ricevuto alcuna convocazione da parte della regione Lazio, che permane una situazione di insolvenza delle retribuzioni da parte della società e una
sempre maggiore incertezza sul futuro occupazionale e salariale delle maestranze per il futuro occupazionale e della società e per l’incertezza retributiva ormai ripetuta, che ancora oggi vede la società inadempiente, che permane, da parte dei comuni, la mancata intimazione alla società Lazio Ambiente del termine previsto dall’articolo 30 c. 6 del D.Lgs 50/2016, che si configura in modo sempre più evidente l’utilizzo di procedimenti disciplinari nei confronti di un numero di lavoratori ampiamente eccedenti il novero di coloro che hanno ricevuto informazioni di garanzia, relativi ad un indagine, con richiesta di apertura di procedimento penale che, auspicando e confidando in una pronta azione della magistratura nell’accertare le responsabilità, comprese quelle che eventualmente avessero avuto luogo da parte di responsabili dell’azienda, non ancora accertate, nonostante le ripetute denunce pubbliche da parte dei lavoratori, che appare ingiustificata e intimidatoria nel quadro di una vertenza di per sé complicata,
della aspettativa da parte dei lavoratori verso la individuazione e messa in opera di un gestore di proprietà pubblica che possa dare garanzie di modernizzazione del ciclo dei rifiuti, di tenuta occupazionale e di tenuta di un livello adeguato di legalità nel territorio che è auspicabile giunga finalmente al varo nel più breve tempo possibile dopo mesi di estenuante attesa, con la presente proclamano lo stato di agitazione di tutti i lavoratori e l’apertura delle procedure di raffreddamento, ai sensi dell’art. 2, comma 2 della Legge 146 del 12 Giugno 1990 e successive integrazioni e modificazioni“.

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