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San Giovanni, apertura Metro C: le amare considerazioni di Trolese, presidente del Circolo Città Futura Legambiente

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Amedeo Trolese, Circolo Città Futura Legambiente: “Non migliora la mobilità della Capitale se per una metro che apre vengono tolti mezzi usati da un numero elevato di persone”. Dopo ben sette anni di ritardo sulla tabella di marcia, sembra arrivato il momento – il 12 maggio 2018 – dell’arrivo della linea C della metro dalla periferia sino al centro.

Purtroppo, per gli utenti del trasporto pubblico romano la gioia dura il tempo di un biglietto timbrato. Infatti, per una linea che si aggiunge altre spariscono. Così il capolinea della linea 81 lascia piazza Roberto Malatesta per spostarsi a San Giovanni. Questo perché il tratto in questione viene considerato un doppione della metropolitana.

“Togliere il capolinea dell’81 da piazza Malatesta – spiega Amedeo Trolese, presidente del Circolo Città Futura Legambiente – non va di certo a migliorare la mobilità della Capitale. Il numero di persone che percorre quel tratto è elevato e la decisione è stata presa senza tenere conto delle reali esigenze dei cittadini. Inoltre la frequenza a 12′ dei treni della linea C è degna più di una ferrovia extraurbana che di una metropolitana”.

Infine, conclude Trolese, “che fine ha fatto il potenziamento del ‘tranvetto’ della Casilina parte integrante e fondamentale della ‘cura del ferro’ della quale questa parte di città ha bisogno?” Ancora una volta, il Campidoglio pensa a far bella figura con grandi aperture a discapito dei cittadini costretti a combattere con scioperi, disservizi, limitazioni ed attese interminabili alla fermata, che incentivano ancor più l’uso dell’automobile, incrementando traffico ed inquinamento.

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