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Ilaria Cucchi invita a firmare la petizione per introdurre in Italia il reato di tortura

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Ilaria Cucchi petizione tortura

Riportiamo di seguito il testo integrale dell’appello di Ilaria Cucchi pubblicato su change.org (sito su cui si possono proporre petizioni) per invitare a firmare in favore dell’introduzione del reato di tortura in Italia. La petizione sarà consegnata al Ministro della giustizia, Andrea Orlando, e al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Lo scopo è anche quello di acquisire maggiore peso a livello internazionale nella questione riguardante Giulio Regeni.
Mancano ancora poco più di 8000 firme per arrivare a quota 200mila. Vogliamo aiutarla? Se la risposta è sì, firmate e condividete.

Mi chiamo Ilaria, ho 42 anni e 2 figli. Mio malgrado, sono molte le persone che mi conoscono in questo Paese. Sanno – perché da sette anni ormai non mi stanco di ripeterlo – che sono in ottima forma fisica e che sono viva. Al contrario di mio fratello, che pesava quanto me ma che vivo non è più. Mio fratello Stefano, quello “famoso”. Perché morto tra sofferenze disumane quando era nelle mani dello Stato e, soprattutto, per mano dello Stato.

Nell’ottobre del 2009 non mi hanno pestato, non mi hanno rotto a calci la schiena, non ho avuto per questo bisogno di cure mediche. Non mi hanno torturato. Sono viva. Sono viva e combatto con una giustizia che ha dimenticato i diritti umani.

E per non smettere di credere. Ecco perché chiedo che Parlamento e Governo approvino finalmente, ed entro quest’anno, il reato di tortura in Italia. Stiamo chiedendo all’Egitto verità per Giulio Regeni. Dobbiamo farlo. Ma ricordiamoci che lo facciamo dall’alto del fatto di essere l’unico Paese d’Europa a non avere una legge contro le brutalità di Stato. La Corte di Strasburgo ha già condannato l’Italia per gli orrori del G8 di Genova nel 2001. E ci ha imposto l’introduzione nel nostro codice penale del reato di tortura. Che aspettiamo?

Voglio che si riaccendano le luci non solo su questioni che riguardano la memoria di Stefano, ma che hanno a che fare con tutti noi. Penso a Giulio Regeni, Giuseppe Uva, Federico Aldrovandi, Riccardo Magherini. Tutte queste storie, tutte le persone dietro a queste storie ci testimoniano, con la loro morte che è una morte di Stato, che uno Stato di diritto senza diritto è una banda di predoni.

Per Stefano, per Giuseppe, per Marcello, per Giulio, per Riccardo e per tutti gli altri: approviamo il reato di tortura in Italia entro il 2016!

Ilaria

Per firmare l’appello, clicca qui.

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