Da qualche anno a questa parte, a luglio, il centro storico d’Artena cambia veste. Le vecchie cantine ospitano mostre fotografiche e lavori artigianali, per i vicoli s’incontrano più persone del solito – alcuni vengono anche da molto lontano – e dopo le otto di sera, la scalinata della chiesa di S.Croce inizia a riempirsi, mentre su un palchetto verde cominciano ad alternarsi band indie italiane, musica pop e sperimentale. E’ il Live Artena, il festival delle arti curato da un gruppo di giovani artenesi che nel 2008, attraverso l’associazione Artena Online, decidono di darsi un obiettivo:
far riscoprire i nostri luoghi e il piacere di viverli attraverso l’arte e la cultura, nel momento in cui molti, anche tra noi, sceglievano di lasciarli. Volevamo che fosse una festa – spiegano i ragazzi del LiveArt – far star bene le persone, offrire esperienze significative durante le quali fosse possibile conoscere da vicino i mondi e i modi in cui si fa arte oggi. Il nostro obiettivo era quello di promuovere i linguaggi artistici della contemporaneità. Oggi come allora crediamo nell’arte come veicolo di gioia e cambiamento, motore di un evoluzione e attivatore sociale di persone e territori.
Questo festival delle arti è stata una novità per il centro storico; un evento che si è posizionato all’interno di una comunità e che ha saggiato tutte le difficoltà del caso:
Per noi lavorare all’interno del centro storico è stato spesso difficile, una difficoltà certamente ripagata ogni anno dalla bellezza di quel posto, un luogo per noi importantissimo, in cui da sempre ci siamo sentiti a casa. Abbiamo spesso dovuto affrontare delle sfide, sia per quanto riguarda l’accessibilità del posto che crea ovvie difficoltà logistiche, sia per quanto riguarda la nostra necessità di rispettare gli equilibri, la vita e i bisogni di chi ha scelto di vivere quei luoghi tutti i giorni. Nonostante la fatica, non riusciamo a non impegnarci in ognuna di queste sfide perché siamo entusiasti e felici di riempire il paese di arte, musica e bellezza e soprattutto perché siamo convinti che tocchi a noi, giovani, prenderci cura dei nostri spazi.
Ripartire dal cuore di Artena attraverso l’arte. I ragazzi del LiveArt ne sono convinti, per questo hanno cercato di contaminare culturalmente il centro storico con arte figurativa, ricerche artistiche e musicali, proponendo ogni anno temi differenti per il festival: dalla luce, passando per lo spazio, fino ad arrivare all’ecologia e all’amore. Anche il LiveArt, come l’Arci, rappresenta una voce giovanile della comunità di Artena che, operando da diverso tempo nel centro storico, si è fatta un’idea sui bisogni del borgo:
Per lavorare bene all’interno del centro storico avremmo bisogno innanzi tutto di servizi necessari per chi ci vive da sempre e per chi viene a visitarlo. Inoltre sarebbe importante un piano turistico non invasivo, che si adatti alle caratteristiche peculiari del luogo e rispetti il territorio, riuscendo comunque a promuoverlo e valorizzarlo. Importantissimo sarebbe infine creare una vera e propria rete di associazioni culturali pronte a collaborare per la valorizzazione del posto. Molto spesso in passato abbiamo pensato ad una sede del live Artena all’interno del paese antico ma purtroppo per noi sarebbe molto difficile sostenere economicamente questo progetto dato che il nostro è un festival basato sull’autofinanziamento, sul contributo di piccoli sponsor e di chi ogni anno ci sostiene partecipando al festival.
Cosa non dovrebbe mai esserci? A questa domanda non troviamo che una risposta, l’assenza, l’indifferenza, l’abbandono.
