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“Qui siamo nati ma qui non possiamo morire”: a Colleferro anche il Comitato a difesa dell’Ospedale scende in campo nel giorno della celebrazione di Padre Pio

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Per la ricorrenza della morte di padre Pio, avvenuta nella notte tra il 22 e il 23 settembre 1968, anche la comunità di Colleferro si raccoglie con devozione intorno al Santo e, attraverso un comunicato del Comitato a difesa dell’Ospedale, si rivolge ai suoi tantissimi fedeli per una preghiera collettiva a difesa del nosocomio locale.

“Affidiamo questa preghiera all’uomo che ha fortemente voluto la realizzazione della Casa Sollievo della sofferenza a San Giovanni Rotondo. Padre Pio scrive: “L’anima può e deve propagare la gloria di Dio e lavorare per la salute degli uomini” e lui stesso con le offerte dei fedeli di tutto il mondo ha realizzato una struttura sanitaria in grado di ospitare 900 pazienti.

Nel lontano 1938, a Colleferro succedeva qualcosa di simile. Tanti uomini del territorio, tanti operai della fabbrica BPD, hanno contribuito alla costruzione dell’ospedale L.P. Delfino, offrendo alla comunità giornate di lavoro, rinunciando alla  paga. Con la fatica e la forza delle loro braccia hanno donato alla Valle del Sacco un grande patrimonio sociale e umano, un nosocomio, che negli anni si è arricchito di personale sanitario competente, mezzi e strumenti costosi, con i quali salvare la vita. Purtroppo questo patrimonio giorno dopo giorno si sta dissolvendo tra falsi intoppi burocratici e mancate tutele politiche, senza tener conto della sofferenza della popolazione della Valle del Sacco.

Il nostro ospedale per decine di anni ha aiutato tutta la popolosa valle del Sacco. Oggi la fredda, cinica e spietata volontà di alcuni amministratori ha deciso che siamo soltanto numeri per schede e statistiche. La politica ha sotterrato la dignità degli abitanti della Valle del sacco e disatteso la Carta costituzionale, che garantisce dignità alla persona e diritto alle cure!

I malati e le persone a loro care, quando entrano in un ospedale, hanno bisogno di essere accudite, di trovare cure mediche e un sostegno morale.

L’Ospedale non sono le mura di un edificio; dentro c’è la vita di tanti pazienti, degli infermieri, dei dottori e dei sacerdoti, c’è la sofferenza dei malati, la speranza dei parenti. A Colleferro non abbiamo più la gioia di vedere nascere qui i nostri bambini!

Padre Pio ci ricorda con la sua compassione verso la sofferenza che tutti, anche la gente dei nostri paesi, abbiamo bisogno di un ospedale. E noi lo ri-vogliamo moderno, efficiente e organizzato, affinché venga di nuovo accolta la vita dei nostri figli, dove curare gli anziani, dove le persone possano alleviare le loro pene ed infine dove si possa morire, quando arriverà il momento, con dignità e compassione.

Tutto questo rischiamo invece di perderlo, perché la VOLONTA’ POLITICA è quella DI RIDURRE L’OSPEDALE TERRITORIALE AD UN PRESIDIO DI ZONA!

No! Non ci arrendiamo! Il comitato “A difesa dell’ospedale di Colleferro” prosegue la battaglia con la raccolta firme, che presenteremo ai Sindaci del comprensorio, per chiedere loro di ottenere in Regione la modifica del decreto Zingaretti e, se così non sarà, chiediamo ai Sindaci di presentare ricorso al Tar del Lazio!

L’ospedale dobbiamo difenderlo insieme e sollecitiamo l’impegno di tutti perchè il suo futuro è nelle nostre mani!

 

Gabriella Collacchi, Portavoce

Ina Camilli, Coordinatore

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