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Piero Attiani sul Valmontone Hospital: “Si sono dette troppe inesattezze”. E se fosse tutta una manovra politica?

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Continua la telenovela Valmontone Hospital. È brutto definirla così, è vero, soprattutto se di mezzo c’è la salute di decine di persone, ma quando dietro ci sono degli interessi allora è giusto fare chiarezza. Come quella che ha voluto fare Piero Attiani, capogruppo dell’opposizione al Comune di Valmontone che ha risposto alla nostra precedente intervista fatta a Mirko Natalizia.

Natalizia ha detto delle inesattezze” – esordisce Attiani – “Sull‘ospedale la verità è che grazie alla levata di scudi che abbiamo alzato noi dell’opposizione la Regione Lazio si è spaventata

Ma facciamo un piccolo passo indietro. Come è accaduto nell’intervista con Angelo Miele, anche Attiani ha voluto ripercorrere nel dettaglio e in maniera scrupolosa quella che è, ed è stata la gestione del Valmontone Hospital. “Nel 2013 la Giunta Regionale del Lazio, ha fatto una delibera dove, di fatto, esprimeva con un esito positivo sulla sperimentazione e ne consentiva la prosecuzione previo successivo pronunciamento degli enti preposti al controllo dell’intera esperienza. Però, dal 2013 al 2016, l’intera questione è stata totalmente accantonata, tant’è che gli uffici non hanno mai emanato nessun atto conseguenziale e la gestione è rimasta così come è attualmente. Un caso di gestione sperimentale, analogo a quello di Valmontone, è stato quello fatto a Sassuolo. Anche nel capoluogo emiliano, infatti, la Giunta regionale di Vasco Errani, all’ora Presidente della Regione Emilia, ha espresso parere positivo sull’intera esperienza gestionale. In Emilia, la quota pubblica è detenuta solamente dalla ASL e non condivisa con altri enti territoriali. E’ quindi una gestione fra pubblico, cioè la ASL, e il privato. ”

A Valmontone la struttura funziona, i macchinari sono efficienti e i cittadini sono contenti, così Attiani si domanda: “Perché non continuare anche qui? Sottolineo come ogni anno questa struttura fattura 10 milioni e mezzo di euro. Di questi, circa 6 milioni e 2 vengono fatturati all’Asl, mentre i restanti 3,8 milioni sono per le prestazioni private. Su questo Ospedale l’ASL risparmia il 10%”.

“Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) – continua Attiani – attraverso una nota degli ultimi mesi dello scorso anno, ci comunica la necessità di sistemare la questione legata alla gestione. E qui c’è il nostro un ulteriore quesito? Perché il MEF si pronuncia sulla gestione invece di guardare unicamente i conti? La competenza in relazione alle forme di gestione dovrebbe essere del Ministero della Salute e non del MEF. A stretto giro, poi, anche la ASL fa una delibera con la quale dice di stabilizzare la struttura facendola diventare, di fatto, una clinica privata”

‘In pochi mesi sulla questione dell’Ospedale si sono addensate ombre e soprattutto è stata assai evidente la totale incapacità di gestione trasparente da parte dell’amministrazione Latini. Proprio sull’intera vicenda e per tentare di chiarire l’aspetto sul futuro gestionale della struttura sanitaria, noi dell’opposizione abbiamo incalzato più volte la maggioranza per discuterne in consiglio comunale. Ma su questo punto– ricorda Attiani-  il Consiglio comunale è stato convocato per ben 3 volte consecutive e solo alla terza convocazione però, con una mobilitazione da parte dell’opposizione, si è proceduto alla mozione finale”.

Vogliamo che l’ospedale di Valmontone resti così com’è. La nostra mozione, presentata affinché l’Ospedale rimanesse pubblico, è stata accolta anche da una parte della maggioranza amministrativa. In particolare, e di questo gliene voglio dare atto – chiarisce Attiani- la dottoressa Angelucci, assessore alla Sanità del nostro comune, ha accolto e condiviso tutte le nostre perplessità sull’intera vicenda, votando con noi una mozione poi condivisa da tutto il consiglio”.

Possibilità di acquisire le quote dell’Asl? Attiani risponde: “Le coperture finanziarie ci sono. Le quote si pagano da sole. L’operazione può far leva su un piccolo prestito con la cassa depositi prestiti che nel giro di un anno è ripagato. Come opzione non è da escludere”.

“Dietro l’ospedale ci sono tanti, troppi interessi. Per questo ci siamo mossi per tempo, chiedendo spiegazioni al Consiglio e soprattutto alla Regione Lazio. E adesso la regione dovrà rispondere”.

Così conclude la sua intervista Piero Attiani, vedremo come finirà questa questione. Intanto, la campagna elettorale è appena cominciata…

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