Cultura

Genzano, da Marinetti a Dee Dee Ramone: un viaggio nei bassi istinti musicali di Pablo Echaurren

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genzano Pablo Echaurren

Si è aperta domenica 18 giugno la mostra Ritmo barocco, progetto artistico di Pablo Echaurren, genio eclettico di fama mondiale, artista a tutto campo abituato ad esprimersi attraverso pittura, ceramica, illustrazione, fumetto, scrittura, musica e video e quest’anno artista ospite della 239esima edizione della Tradizionale Infiorata, evento-simbolo di Genzano di Roma.

La musica è tra le tante passioni della vita dell’artista. Ai Ramones, gruppo punk degli anni settanta, ha dedicato libri, tele e collage, raccontandoli anche in un documentario del 2010. Amante del rock e del punk, possiede una collezione di bassi, anche rarissimi, tra cui un T. Holmes Bo Diddley, un Longhorn della Danelectro e un EB Gibson del 1954, e da suoi disegni sono stati realizzati alcuni esemplari.

Nel linguaggio universale della musica Echaurren trova l’humus ideale per coniugare l’alto e il basso, dai dipinti ai poster, dai collage alle copertine di libri e ai fumetti, dalle ceramiche agli arazzi e dal video alla scrittura. Ne discende un’idea dell’artista come artefice a tutto campo, indifferente agli steccati e alle gerarchie che solitamente tendono a comprimere la creatività. In questo caso, il basso è anche quello elettrico, elevato a icona sacra nelle ceramiche in stile barocco con cui si apre la mostra. Il percorso prosegue con una serie di tele, collage, manifesti e Lucifero, uno dei bassi da lui disegnati, dal “cuore” sonoro e come sempre spiazzante.

Il basso elettrico, lo stile barocco e l’arte della ceramica: tre elementi in apparenza distinti, che si fondono insieme, e sono esposti fino al 31 agosto a Palazzo Sforza-Cesarini al fianco della Collezione Hager-Sportelli, una straordinaria donazione di 114 opere risalenti prevalentemente al ‘600 e ‘700, proprio per celebrare la vocazione dell’edificio a ospitare mostre, concerti, rassegne e prestigiosi corsi di perfezionamento musicale.

Echaurren si fa testimone di questa tradizione nella chiave neobarocca che ha sempre espresso nelle sue forme, nelle sue ripetizioni decorative. È nella texture che si trova il ritmo barocco: una ripetizione di forme e colori che crea armonia. Il basso elettrico, simbolo di uno stile di vita e di un modo di guardare le cose, è in grado di coniugare la ritmica e l’armonia. E se il rock ha a che fare con il barocco perché infrange limiti, regole e codici, la ceramica è pop, arriva alle persone in forma di oggetto e si presta a infinite varianti e variazioni. Echaurren dipinge da bassista, nel caos della musica del quotidiano ne avverte il ritmo di fondo e lo traduce in pittura, in oggetto artistico, con un linguaggio universale.

“È un onore per me avere Pablo Echaurren qui a Genzano – ha commentato il sindaco Daniele Lorenzon durante l’inaugurazione della mostra –. Portando le sue opere a Palazzo Sforza-Cesarini andiamo quasi a completare un percorso che dal Seicento arriva fino a oggi aprendoci a un futuro ancora da evolvere e da sviluppare in termini di presenza artistica sul territorio”.

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