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Puntualità nei pagamenti, imprese di Frosinone ultime nel Lazio: ok solo il 24,7% delle aziende

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Le imprese della provincia di Frosinone, dati aggiornati a fine marzo 2017, si posizionano all’ultimo posto nel Lazio e 83esime in Italia in tema di puntualità nei pagamenti commerciali, con il 24,7% di imprese che pagano i fornitori alla scadenza. Una performance inferiore sia alla media regionale (26,3%) sia alla media dell’area Centro (31,7%) e lontana quasi undici punti percentuali dalla media nazionale, pari al 35,6%. Le imprese di Frosinone si collocano all’ultimo posto nel Lazio anche nei pagamenti entro il mese di ritardo, con il 58,2% di ritardi lievi, contro il 56,4% della media regionale, il 54,1% della media dell’area Centro e il 52,4% della media nazionale. La situazione migliora leggermente, a livello regionale, se si considerano i ritardi gravi, le fatture saldate a più di un mese di distanza dai termini pattuiti: le imprese di Frosinone si collocano al terzo posto in regione, con il 17,1% di imprese gravemente ritardatarie. Un risultato migliore della media regionale (17,3%), ma peggiore sia della media dell’area Centro (14,2%) sia della media nazionale (12%).

Sono alcuni dei risultati dello Studio Pagamenti di CRIBIS, società del Gruppo CRIF specializzata nella business information, aggiornato a marzo 2017, che dimostrano come le imprese di Frosinone siano in difficoltà dal punto di vista commerciale sia se paragonate con le altre imprese laziali sia nel confronto con la media nazionale. Dal confronto col 2010, inoltre, emerge che le difficoltà degli anni di crisi non sono ancora del tutto alle spalle: le imprese puntuali, infatti, sono calate dal 25,5% al 24,7% e i ritardi gravi sono cresciuti di sette punti percentuali, passando dal 10,1% al 17,1%.

Entrando nel dettaglio delle singole province, le imprese di Viterbo sono dunque le più puntuali della regione, con una percentuale di pagamenti virtuosi pari al 29,1%. Seguono Latina (26,4%), Roma (26,2%), Rieti (25,1%) e Frosinone (24,7%).

Le imprese laziali sono tra le meno puntuali d’Italia nei pagamenti commerciali: con solo il 26,3% delle imprese locali che ha saldato puntualmente i propri fornitori, infatti, il Lazio si colloca al quattordicesimo posto fra le regioni dello Stivale. Puntuale, dunque, soltanto poco più di un’impresa su quattro. Un risultato, quello laziale, inferiore alla media dell’area Centro (pari al 31,7%) e nettamente inferiore alla media nazionale, lontana quasi nove punti percentuali (35,6%). Altre cattive notizie arrivano dai ritardi gravi, le fatture saldate oltre 30 giorni dopo i termini pattuiti, uno dei principali indicatori dello stato di salute delle imprese: ben il 17,3% dei pagamenti sono arrivati con grave ritardo. Un risultato peggiore sia della media dell’area Centro, pari al 14,2%, sia della media nazionale (12%), lontana cinque punti. Tuttavia, il trend più recente invita a ben sperare per il futuro, dal momento che in un solo anno i pagamenti puntuali sono cresciuti dell’1,9% e i ritardi gravi sono scesi del 26,3%. Una situazione, quella dei pagamenti, che continua a scontare le difficoltà e le insicurezze degli anni di crisi, ma che nell’ultimo periodo sembra dare dei piccoli segnali positivi. Certamente, se si guarda al confronto con la situazione del 2010, lo scenario attuale presenta molte ombre: i pagamenti alla scadenza sono diminuiti del 20,5%, mentre i ritardi oltre il mese segnano addirittura un +121,8%.

“Le imprese laziali, come evidenziano i nostri dati, sono fra le meno puntuali d’Italia nel saldo delle fatture nei confronti dei fornitori a causa delle difficoltà a smaltire gli effetti di una congiuntura economica che è stata negativa per molti anni. Inoltre, oltre un’impresa su sei paga con grave ritardo, due dati che rendo le imprese laziali poco affidabili. Tuttavia, nell’ultimo anno ci sono stati segnali che fanno presagire un’inversione di rotta, con i pagamenti puntuali che sono cresciuti dell’1,9% e i ritardi gravi che sono calati del 26,3% – commenta Marco Preti, Amministratore delegato di CRIBIS -. Il calo dei pagamenti oltre il mese di ritardo va sicuramente interpretato come un indicatore del miglioramento dello stato di salute delle imprese laziali. Anche i fallimenti, altro importante indicatore, mostrano ormai da un paio d’anni una costante riduzione.  Le stesse aziende, però, mettono in evidenza che in questi anni hanno dovuto fronteggiare una situazione difficile, caratterizzata da una riduzione del giro d’affari e una crescita dei ritardi nei pagamenti e degli insoluti. Tutto ciò è quindi la dimostrazione di come la gestione del credito commerciale sia diventata un fattore centrale della vita aziendale, insieme alla qualità dei prodotti e alle strategie commerciali.

Questo il comunicato integrale con i dati regionali: Cribis Pagamenti 2017 Lazio 1Q

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