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Paliano, il progetto della società Gea: turismo e occupazione con il rilancio della Selva

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Una sfida, quasi una missione quella che sta per intraprendere la società Gea srl, vincitrice dell’asta fallimentare per l’acquisizione di due lotti all’interno della riserva naturale La Selva di Paliano.

Un primo spiraglio di luce alla fine di un tunnel del quale non sembrava più vedere la fine: l’abbandono e il degrado dello splendido monumento naturale, fiore all’occhiello della provincia e di tutto il Lazio, aveva gettato nello sconforto istituzioni e semplici cittadini, ormai da anni abituati a vedere nel parco la meta ideale per le classiche scampagnate primaverili o anche solo per una semplice passeggiata all’aria aperta.

“La Selva ha rappresentato nel corso degli anni un importante punto di riferimento per il territorio grazie alla sua vocazione turistica e agricola – ha spiegato il sindaco Domenico Alfieri nell’introduzione alla conferenza di presentazione della nuova proprietà -. Negli anni la gestione del parco è stata compromessa dalle vicende economiche della famiglia Ruffo e dalle istituzioni, come ad esempio al problema della discarica di Colle Fagiolara. Per questo motivo pensiamo che il rilancio da parte di imprenditori come quelli della Gea, contestualmente alla chiusura della discarica di Colle Fagiolara, possano costituire il giusto volano per la sua ripartenza”.

Il presidente della società Gea, Bruno Saccomanni, ha illustrato i punti intorno ai quali ripartirà il progetto. “Abbiamo le chiavi della proprietà solo da una settimana, ancora non abbiamo verificato i lavori che vanno fatti ma il nostro obiettivo è senza dubbio quello di ridare lustro alla selva, località nota anche fuori i confini regionali per la sua storia e bellezza naturale. Inizialmente dovremo sistemare tutto ciò che è scaturito dallo stato di abbandono di questi anni, anche se il Comune ha fatto interventi minimi di manutenzione. Recupereremo anche qualche punto di ristoro che ora è decadente, dobbiamo decidere come sistemare anche la parte agricola e a tal proposito stiamo preparando una batteria di esperti che sappia recuperare nel miglior modo possibile il bosco e tutta la parte fruibile dal pubblico, oltre a mettere in sicurezza strade e ponti. Il percorso verrà condiviso in simbiosi con il Comune e la Regione, in più cercheremo di ricreare un’oasi con gli animali e una vasta fauna. Valorizzeremo tutto senza stravolgere quello che è il senso della Selva. Quali sono i tempi? Contiamo di concludere i lavori entro 10-12 mesi”.

Il sindaco Alfieri riprende la parola per ringraziare la Banca del Credito Cooperativo, che ha ospitato la conferenza, e Vito consoli, in rappresentanza dell’assessore Buschini impossibilitato a presenziare. “Questa nuova avventura è iniziata con trasparenza – aggiunge -. Il progetto per la riqualificazione della Selva esisteva da un po’, fino a ora ha faticato a partire perché mancava un pezzo. Adesso finalmente si può iniziare il percorso. C’è molto lavoro da fare e bisognava definire l’assetto in primis. I vincoli sul monumento naturale servono per dare valore al territorio e questo deve rappresentare sicuramente un orgoglio per la nuova proprietà. La Gea inoltre si occupa di risparmio energetico e questo può essere utile per dare alla Selva un modello di autosufficienza energetica”.

L’avvocato Nobile, rappresentante legale dell’azienda, ha riavvolto un po’ il nastro della trattativa che ha portato all’acquisto del parco. “Mi sono interessato all’acquisto dell’immobile quando c’era l’asta fallimentare. Forse la società inizialmente non si è resa conto della portata della sfida, ho collaborato con loro per le procedure e l’11 maggio finalmente ottenuto il possesso dal curatore. Parlo di sfida perché tutto è stato acquistato sulla carta, non si sapeva bene quale sarebbe stato il procedimento ma poi, con il passare del tempo, ci siamo resi conto di quanto questo fosse importante per tutto il territorio. E’ un monumento garantito e gestito dalla Regione, ma la società Gea ha in mente tutti gli obiettivi necessari per ottenere i massimi risultati. Si tratta di un polo turistico di straordinaria attrazione, quando ero giovane mi ricordo migliaia di persone che venivano alla Selva, era frequentatissima. Noi vogliamo tornare a quei fasti, facendo godere il monumento ai cittadini non sono della zona, ma di tutta Italia”.

Il responsabile per i rapporti istituzionali della Gea, Vincenzo Iannetta, traccia subito alcune linee guida: “Il primo discorso da affrontare sarà quello della discarica. Zingaretti e Buschini sono delle persone ragionevoli e contiamo di risolvere in fretta il problema. Abbiamo chiesto ad Alfieri di fare un incontro con il sindaco di Colleferro per risolvere il problema dei rifiuti, che va affrontato e non può essere risolto con le discariche. Si tratta di una questione seria per la zona”.

In sala è stata registrata anche la presenza della proprietà, rappresentata da Marco Perfili: “Ringrazio i presenti, vogliamo rilanciare il territorio e la selva di Paliano dopo che è stata lasciata troppo tempo in stato d’abbandono. Noi come persone che fanno impresa abbiamo visto nella Selva un’opportunità, spero che Comune e Regione diano vita insieme a noi ad un tavolo per il rilancio, affinché questa splendida riserva possa essere aperta il prima possibile al pubblico. Da parte nostra garantiamo il massimo degli sforzi per rilanciare e donare questo ambiente a tutti”.

L’assessore del Comune di Paliano Ugo Germanò si dichiara contento per la grande partecipazione di pubblico alla conferenza e ricorda. “Il nostro lavoro non riguarda solamente il discorso riguardante il lotto de La Selva. Noi abbiamo a cuore tutto il monumento naturale: 440 ettari. Devono essere rilanciati in tutti i loro aspetti. C’è anche la parte che ha ospitato 500 scout e il bosco sulla strada di Colle Gianturco, oltre la casa di Santa Maria Goretti. Si tratta di un polo che può diventare un centro turistico ricettivo naturalistico che possa avere risonanza nazionale e anche europea. Ci vorrà ovviamente del tempo, ma il fallimento della famiglia Ruffo deve esserci di insegnamento affinché si prepari un progetto serio e che duri nel tempo. Stiamo lavorando per questo”.

Il prezzo acquisto dei due lotti è stato rispettivamente di 450 mila e 890 mila euro, per un totale complessivo di circa 165 ettari di terreno. Va inoltre ricordato che ci sono delle destinazioni già impartite per ogni lotto: il terreno agricolo dovrà essere usato esclusivamente per finalità di coltura. Non si potranno cambiare le destinazioni, ma solo sviluppare ogni progetto con persone competenti e nel rispetto dei vincoli esistenti. “Seguiremo le regole in maniera intelligente – concludono in coro i rappresentanti della società – attraverso impegno e buonsenso. Possiamo creare posti di lavoro a impatto zero e questo sarà uno degli obiettivi anche per ridare lustro al territorio da un punto di vista occupazionale”.

Anche il Sindaco di Serrone Natale Nucheli, spiega come “il territorio nelle vicinanze potrà essere valorizzato grazie alla riqualificazione della Selva, per pubblicizzare i suoi prodotti in modo da rimettere in moto un’economia basata non sulla costruzione delle fabbriche ma su turismo, enogastronomia e altro. Per quanto riguarda la questione della discarica, anche il Comune di Serrone appoggia gli altri sindaci per la chiusura dell’impianto”

Infine, interviene il sindaco di Acuto Augusto Agostini: “L’affare, visti i prezzi, è stato senza dubbio per la nuova proprietà, ma il fatto che vi sia stato un investimento sulla Selva è un avvenimento molto importante per tutto il territorio”

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