Erano proprio loro , in campagna elettorale a dire a tutte quelle persone del consorzio Roma TPL e cittadini Romani che avrebbero risolto la problematica , problematica che è costata cara agli stessi romani utenti e dipendenti delle consorziate Tpl. Si, proprio così: famiglie ridotte allo stremo per la mancanza del proprio stipendio già lavorato. Anno e poi anni sempre la stessa cosa. Ritardo nei pagamenti, sempre morosi per colpa di questa burocrazia infinita e per l’incapacità di gestione da parte di chi dovrebbe garantire una normale dignità di tutti questi lavoratori e lavoratrici del Trasporto Pubblico Romano . La reinternalizzazione avrebbe dato fine a tutto questo scempio . Utenti costretti a stare più volte a casa per un disservizio continuo e sempre per la stessa problematica stipendi . Periferie abbandonate sempre di più, abbonamenti pagati da tutti ma non goduti da tutti a causa di questi disservizi. I dipendenti sono sul piano di guerra . Tutto questo c’era prima, ma anche ora non è cambiato nulla ma proprio nulla. Gli stessi amministratori si sono dimostrati incapaci di gestire un servizio pubblico come Roma TPL e gli stessi sindacati che fanno finta di esistere ma poi al dunque spariscono. Ancora più grave prendere in giro questi lavoratori, rivolto a quelle sigle sindacali inutili, come la stessa giunta che si proclamava risolutiva.
Emanuele Falcetti esponente FDI (An)
