Calcio

Il Frosinone spera nel miracolo. Anche grazie al masochismo dei Presidenti…

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L’aggancio alla Samp non si è realizzato, eppure al termine della sfida con la Lazio sono in molti ad aver accolto il pareggio in maniera positiva. Il -2 dai blucerchiati in questo momento è un risultato straordinario e il Frosinone spera nel miracolo, basti pensare dove erano i canarini appena quattro settimane fa per farsi un’idea dell’impresa compiuta dai ragazzi di Stellone.

Adesso però bisogna mantenere la calma. Dopo essere arrivati fino ai tubi di scarico dei blucerchiati, la sfida di Marassi diventa una sorta di spartitraffico del campionato giallazzurro. Tra il sorpasso in classifica e un nuovo sprint dei genovesi passa tantissima strada, anche quella di un nulla di fatto che – tirando le somme – non sarebbe poi così da buttare.

Quando le partite valgono sei punti diventa inevitabile fare calcoli e il Frosinone, se le distanze dovessero rimanere immutate domenica sera, ci avrebbe certamente guadagnato, non fosse altro che l’ostacolo dell’impegno in trasferta sarebbe eliminato. Senza dimenticarsi del gruppetto delle pericolanti che rimane lì, a portata di vittoria, e probabilmente lo sarà fino alla fine del campionato, perché i valori emersi dopo ventisei giornate difficilmente possono essere cambiati in un battito di ciglia. Anche per il masochismo di alcuni presidenti che, paradossalmente, sembrano fare di tutto per aumentare le difficoltà della propria squadra.

Prendiamo il caso di Zamparini, di certo non nuovo a creare situazioni di tensione, che negli ultimi giorni è tornato a sparare a zero sulla sua squadra, quasi per scuotere nuovamente una situazione che stava (ri)diventando normale dopo il ritorno di Iachini in panca. “Gilardino è un gran giocatore, ma Palermo non è la piazza giusta per lui. È un fuoriclasse da area di rigore ma questa squadra in area ci arriva pochissimo”, le sue parole al Resto del Carlino.

Una frecciata più che simbolica a quello che teoricamente dovrebbe essere il bomber designato della squadra, l’uomo dei gol della provvidenza. Pur essendo un professionista esemplare, come potrà accogliere il Gila l’ennesima esternazione del Patron? Di certo, il carico di responsabilità aumenterà a dismisura, come se non bastasse la tensione di giocare domenica dopo domenica con l’assillo di dover ottenere punti ad ogni costo.

Anche la Genova rossoblù non se la passa tanto meglio: la faida sanguinosa tra Gasperini, Preziosi e la tifoseria sta procurando una frattura insanabile tra le parti e il numero uno blucerchiato, anziché difendere strenuamente il suo allenatore, fa orecchie da mercante, stretto probabilmente nella morsa di chi sa di non potersi permettere una presa di posizione netta, per via di una gestione societaria tutt’altro che limpida.

Della Sampdoria e di Ferrero conosciamo ormai tutto e l’imprevedibilità dell’effervescente proprietario della società blucerchiata, soprattutto in sede di mercato, ha creato un alone di smarrimento in Montella e i giocatori, che a volte appaiono del tutto spaesati in mezzo al rettangolo di gioco.

Solo l’Udinese continua a mantenere un profilo sobrio, a dispetto dei risultati che non arrivano, ma anche in questo caso attenzione al rapporto tra Pozzo e Colantuono, che sembra arrivato ai minimi termini.

In tutto questo la “formica” Frosinone vuole raccogliere ogni piccola mollica di pane, da mettere in cascina quando il “freddo” della classifica costringerà tutti alla resa dei conti. Anche un punto può fare la differenza, pur nella consapevolezza che serviranno almeno altre quattro vittorie per avere credenziali importanti da qui a maggio.

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