Cronaca

Controlli interforze a Frosinone: ecco cosa è emerso, il report

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Nel pomeriggio di ieri, come disposto dal Questore della Provincia di Frosinone, Dott. Stanislao Caruso, La Polizia di Stato unitamente ai Militari all’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, ha eseguito un servizio straordinario di controllo del territorio interforze che ha interessato il capoluogo.

I controlli

L’attività, finalizzata alla prevenzione e repressione dei reati di natura predatoria, dello spaccio di sostanze stupefacenti e all’immigrazione clandestina, è stata svolta nelle aree considerate ad alta densità criminale e nelle principali arterie stradali del capoluogo, ed ha coinvolto operatori specializzati della Polizia di Stato della Questura e della Polizia Stradale di Frosinone, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.

Nel corso delle attività sono stati controllati oltre 130 veicoli e le verifiche espletate hanno consentito di elevare 10 contestazione per infrazioni al Codice della Strada; 2 hanno avuto come pena accessoria il sequestro amministrativo del veicolo ed il ritiro della patente di guida.

Nei confronti di 8 esercizi commerciali sono stati eseguiti controlli di natura amministrativa da cui sono scaturite 2 sanzioni.

Sono stati svolti ben 16 posti di controllo che hanno consentito di indentificare oltre 200 persone; Inoltre un equipaggio della Polizia di Stato ha rintracciato ed arrestato un 35enne sul quale pendeva un ordine di custodia cautelare in carcere in aggravamento della misura già in atto del divieto di dimora e della Sorveglianza Speciale.

Sono stati emessi dal Questore 3 Fogli di Via nei confronti di altrettanti soggetti aventi a carico numerosi pregiudizi di Polizia, controllati ed identificati in zone ritenute ad alta densità criminale e due cittadini extracomunitari sono stati bloccati e la loro posizione è ancora al vaglio dell’Ufficio Immigrazione della Questura.

Ulteriori servizi di controllo straordinario interforze saranno disposti dal Questore nei prossimi giorni, anche in altre realtà territoriali della provincia.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.