Cronaca

Droga e guida in stato d’ebbrezza: i controlli dei Carabinieri di Colleferro nell’area della movida

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Continuano senza sosta le attività dei Carabinieri della Compagnia di Colleferro mirate al contrasto di ogni forma di degrado e illegalità nelle aree della movida.

I controlli dei Carabinieri

Nel weekend i Carabinieri della Stazione di Carpineto Romano e Gavignano hanno denunciato un cittadino albanese e uno nigeriano poiché nel corso di un controllo sono stati sorpresi privi del permesso di soggiorno.

Ieri sera, i Carabinieri del NORM della Compagnia di Colleferro hanno segnalato alla Prefettura di Roma, un 35enne di Artena che, a seguito di un controllo a piedi, nei pressi di un bar, è stato trovato in possesso di una dose di cocaina.

Poche ore più tardi, sempre i militari del NORM della Compagnia di Colleferro hanno denunciato per guida in stato di ebrezza alcolica, un 35enne di Roma, sorpreso a Colleferro nella zona della movida, alla guida dell’auto con un tasso alcolemico due volte superiore a quello consentito.

Nell’ambito dei controlli straordinari del territorio i Carabinieri della Compagnia di Colleferro hanno identificato 71 persone e controllato 53 veicoli, ed elevato numerose sanzioni al codice della strada nei confronti di automobilisti indisciplinati, per un importo di oltre 6.000 euro. Le sanzioni elevate per guida senza aver mai conseguito la patente, mancanza di copertura assicurativa e sosta selvaggia nei pressi della movida) con il conseguente fermo amministrativo di 3 veicoli e il ritiro di 3 patenti di guida.

Tante sono state le richieste pervenute ai carabinieri colleferrini, tramite il numero 112, così come diversi gli interventi per le segnalazioni di veicoli e/o persone sospette che hanno consentito di svolgere controlli in tutti i comuni facenti capo alla Compagnia, e che confermano, ancora una volta, l’attenzione al territorio e alle istanze dei cittadini che quotidianamente si rivolgono ai Carabinieri.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.