Paliano – “La Valle del Sacco continua a essere compromessa. Serve una svolta concreta per la tutela ambientale e della salute pubblica”: riportiamo il comunicato stampa di Fare Verde Provincia di Frosinone e Fare Verde Paliano.
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Il comunicato stampa
Con la ripresa dell’iter autorizzatorio dell’impianto di biogas in località Castellaccio, a seguito della sentenza del TAR, il territorio di Paliano e dell’intera Valle del Sacco si conferma fortemente compromesso, senza che le istituzioni siano in grado di attuare un piano efficace di tutela ambientale e sanitaria. Di fatto, grazie all’acquiescenza delle amministrazioni locali, oltre all’invasione di pannelli fotovoltaici e all’abbandono del Monumento Naturale “Selva di Paliano”—che non è stato inserito nella rete Natura 2000 e quindi non riconosciuto come Monumento Naturale Nazionale—ci troveremo ora a subire anche la realizzazione di un impianto di biogas.
Quali sono i rischi per l’ambiente e per la salute?
A fronte della realizzazione di ben 500 ettari di fotovoltaico solo nel territorio di Paliano, che sommati ai progetti dei comuni limitrofi daranno vita a distese sconfinate di pannelli, si prevede un ulteriore aumento della temperatura locale, anche di 3 gradi, nelle adiacenze degli impianti.
Questi impianti, contrariamente a quanto viene propagandato dalle grandi società sui social, non favoriscono né agevolano la produzione agricola. Al contrario, la ostacolano. Con l’impianto di biogas, inoltre, ci troveremo a respirare un’aria irrespirabile, a causa dei miasmi che esso emanerà, colpendo in particolare un quartiere che più di tutti ne pagherà le conseguenze.
Era possibile prevenire tutto questo? Sì, e in modo chiaro.
Il Comune di Paliano, così come quello di Colleferro, avrebbe dovuto attivarsi per decretare l’area della Selva come patrimonio naturale di interesse nazionale ed interagire con la Regione Lazio per sbloccare l’iter che si era inceppato.
L’approvazione della Selva come Monumento Naturale Nazionale avrebbe tutelato l’intero territorio adiacente, impedendo:
- La nascita del polo logistico di Colleferro, costruito proprio a ridosso della Selva.
- La realizzazione dei campi fotovoltaici di Paliano, destinati a servire attività industriali altamente energivore di Colleferro.
E cosa diciamo ai cittadini?
Ai residenti di Colle Rampo, che hanno investito i propri risparmi per costruire case in un ambiente che credevano paragonabile a un paradiso verde.
A chi vedrà peggiorare il clima e le condizioni di vita nelle adiacenze dei campi fotovoltaici.
A tutti coloro che dovranno subire i miasmi dell’impianto di biogas.
È ora di chiamare le amministrazioni locali alle loro responsabilità.
Non si può più solo protestare: è tempo di agire per tutelare la propria salute, quella delle generazioni future e quella grande ricchezza che ancora ci appartiene—il paesaggio e il verde che rendono il nostro territorio una cartolina vivente.
Come associazione ambientalista, saremo attenti e vigili sull’evolversi delle diverse situazioni, chiedendo alle istituzioni coinvolte di assumersi le proprie responsabilità e di svolgere concretamente il loro compito, a tutela delle comunità che amministrano.