Cronaca

Roma, ancora corse clandestine: denunciati quattro giovani

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Roma – Sono proseguiti anche questo fine settimana i controlli dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, finalizzati alla prevenzione e alla repressione del fenomeno delle corse clandestine di veicoli e motoveicoli nella Capitale, così come già avvenuto nelle settimane scorse, cooperando in sinergia con le altre forze di polizia, per garantire l’ordine e la sicurezza pubblica dei cittadini, e seguendo le linee strategiche indicate dal Prefetto di Roma, dott. Lamberto Giannini, condivise nell’ambito del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Roma, ancora corse clandestine: denunciati quattro giovani. Ecco tutti i dettagli

La notte scorsa, al termine di un mirato servizio, i Carabinieri della Compagnia di Ostia hanno riacceso il faro dei controlli sull’area prospicente il centro commerciale “da Vinci”, già finita nella rete delle verifiche, nei giorni scorsi, che avevano portato alla denuncia di due cittadini romani e al sequestro dei rispettivi veicoli.

Questa volta, i Carabinieri della Stazione di Fiumicino, unitamente ai colleghi della Sezione Radiomobile della Compagnia di Ostia e quelli della Stazione di Roma Ponte Galeria, hanno denunciato altri 4 giovani gravemente indiziati del reato di “organizzazione di competizioni non autorizzate in velocità con veicoli a motore e partecipazione alle gare”, in quanto sorpresi a gareggiare con i rispettivi veicoli.

Si tratta di un 23enne alla guida di un’autovettura Mercedes, un 16enne alla guida di una moto Yamaha 125, un 19enne alla guida di una moto Yamaha 125 e un 19enne alla guida di una moto Benelli.

I Carabinieri hanno ritirato le rispettive patenti e sequestrato i veicoli ai fini della confisca.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.