Cronaca

Roma, auto in corsa a Centocelle: sette denunciati, tra cui un ragazzino di 14 anni

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I Carabinieri della Stazione di Roma Centocelle, con il supporto di altri militari  della Compagnia di Roma Casilina e del Nucleo Radiomobile di Roma, hanno effettuato un mirato servizio di controllo del territorio nel quartiere Centocelle, finalizzato al contrasto e alla repressione della criminalità diffusa con particolare riferimento alla prevenzione e repressione delle violazioni al codice della strada e della guida in stato di ebrezza nelle aree della “Movida”, con specifico riferimento a piazza dei Mirti e vie limitrofe dove sono state più volte segnalate auto in velocità.

I controlli in zona Centocelle

L’attività è stata svolta seguendo le linee strategiche indicate dal Prefetto di Roma, dott. Lamberto Giannini, e condivise nell’ambito del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

I Carabinieri hanno denunciato in totale 7 persone alla Procura della Repubblica.

Ecco cosa emerge

Nello specifico, un uomo di 52 anni è stato denunciato dai Carabinieri per possesso di documenti contraffatti e detenzione illecita di sostanza stupefacente, in quanto è stato trovato in possesso di 77 g. di hashish e di un documento di identità contraffatto; un 14enne è stato denunciato per guida senza patente; altri due automobilisti di 20 e 21 anni, perché sorpresi alla guida delle proprie auto, senza aver mai conseguito la patente; un italiano di 22 anni, denunciato in quanto sorpreso alla guida del proprio veicolo in evidente stato di alterazione psicofisica, rifiutandosi di essere sottoposto agli accertamenti per la rilevazione di assunzione di sostanza stupefacente.

Segnalati e sanzionati amministrativamente due persone, trovate in possesso di modiche quantità di sostanze stupefacenti del tipo hashish e crack.

Complessivamente sono state identificate 63 persone e controllati 21 veicoli attraverso i vari posti di controllo posti in essere.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.

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