Attualità Cronaca

Tor Bella Monaca, duplice operazione di sgombero in Via dell’Archeologia: due denunciati per furto di energia elettrica e occupazione abusiva

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin

Si è da poco concluso un’operazione condotta dalla Polizia Locale di Roma Capitale, con la collaborazione della Polizia di Stato, a contrasto dei fenomeni di illegalità nella zona di Tor Bella Monaca.

Tor Bella Monaca, duplice operazione di sgombero in Via dell’Archeologia: due denunciati per furto di energia elettrica e occupazione abusiva

L’intervento ha portato allo sgombero di due immobili di proprietà di Roma Capitale siti in via dell’Archeologia civico 241, occupati illegalmente.

Nel corso delle attività, gli agenti del Gruppo Sicurezza Sociale Urbana (GSSU) e del VI Gruppo Torri dei caschi bianchi, con l’ausilio delle volanti del Distretto Casilino, hanno identificato un giovane di nazionalità albanese di 20 anni, denunciato per occupazione abusiva e per sottrazione illecita per energia elettrica.

Nel medesimo contesto, un altro ragazzo di nazionalità romena di 21 anni, oltre ad essere perseguito per reati legati all’occupazione abusiva e furto di energia, è stato arrestato per per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

L’uomo, infatti, è stato trovato in possesso di 15 involucri contenenti cocaina e 3 panetti di hashish, pari a circa 300 grammi, oltre a circa 10mila euro in contanti ed al materiale per il confezionamento.

Grazie a questo intervento, finalizzato al ripristino della legalità, gli alloggi sono stati messi in sicurezza e restituiti al Dipartimento Valorizzazione del Patrimonio e Politiche Abitative, per la successiva assegnazione agli aventi diritto.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.