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Quando fuori c’è un incendio: dall’Iss 8 consigli per mantenere pulita l’aria indoor

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Lazio, soltanto oggi 100 incendi in regione. I 3 più pericolosi sono avvenuti a Balduina/Pineta Sacchetti: evacuate case di riposo e abitazioni

Incendi e rischi per la salute: i consigli dell’ISS, l’Istituto Superiore di Sanità.

Quando fuori c’è un incendio. Dall’Iss 8 consigli per mantenere pulita l’aria indoor

Gli incendi – boschivi, industriali, urbani (case, automobili, o aree commerciali, industriali, e roghi di rifiuti di ogni genere come plastica, metalli, ecc…) – negli ultimi anni stanno cambiando nella stagionalità, nella tempistica, nelle dimensioni, nell’intensità, nella frequenza e nella gravità, rappresentando un’emergenza, per la salute di bambini, anziani, cittadini e lavoratori esposti, a un rischio maggiore di quanto non fosse nel passato.

700 incendi nei primi 7 mesi del 2025. Le regioni più colpite Sicilia e Calabria

“Nel 2024 la superficie interessata dagli incendi, intesi complessivamente, nel nostro Paese è stata di 514 km² che risulta superiore agli anni 2018 e 2019. E, stando ai dati EFFIS (European Forest Fire Information System), nei primi 7 mesi del 2025 si sono verificati circa 700 incendi che hanno mandato in fumo oltre 320 km² di territorio italiano. La Sicilia è la Regione con la maggiore estensione di incendi nell’anno 2024, con una superficie complessiva di 175 km² seguita dalla Calabria con 102 km². E benché l’estate, a causa di temperature più elevate e anche dell’incremento delle attività umane all’aria aperta, rappresenti la stagione nella quale ci si aspetta si verifichino più eventi, in tempi recenti la stagionalità degli incendi si sta perdendo: per via dei cambiamenti climatici con andamenti delle condizioni meteorologiche più irregolari, di una scarsa attenzione alle azioni di prevenzione e gestione dei territori (dalla pulizia del sottobosco alle fasce tagliafuoco, dalla scarsa attenzione rivolta alla corretta gestione dei rifiuti che coinvolge depositi e stoccaggio dei rifiuti, ai terreni abbandonati solo per citarne alcune delle cause). Infatti, la stagione si è allungata e si registrano sempre di più eventi distribuiti nell’arco dei 12 mesi. Per questo è fondamentale mantenere alta l’attenzione su questo tema durante tutto l’anno attraverso piani e campagne efficaci di preparazione e prevenzione primaria della salute” – spiega Gaetano Settimo, Coordinatore del Gruppo di Studio Nazionale Inquinamento Indoor dell’Istituto superiore di sanità.

Quali inquinanti? Dipende da cosa brucia

“Quando i materiali bruciano generano fumo, cenere e miscele complesse cariche di centinaia di sostanze inquinanti e velenose tra le più tossiche, come diossine e furani (PCDD/F), policlorobifenili (PCB), idrocarburi policiclici aromatici (IPA), polveri sospese (PM10, PM2,5), polveri ultrafine (UFP), polveri sedimentabili su superfici e suoli, sostanze fotochimicamente reattive come ossidi di azoto (NOx) monossido di carbonio (CO) e composti organici volatili (COV) come formaldeide, benzene, toluene, metalli, acido cianidrico (HCN), idrogeno solforato (H₂S) ecc…”, riprende Settimo. “Queste sostanze – aggiunge l’esperto Iss – possono rimanere nell’aria, sia esterna che indoor, cioè l’aria interna degli edifici, per molto tempo: da ore a settimane, sia durante l’incendio (provocando una riduzione della visibilità, odore forte e sgradevole, ecc…), che dopo il suo spegnimento (odori sgradevoli, ecc…), e non solo nelle vicinanze dell’evento, interagendo tra loro per modificare la tossicità dei singoli inquinanti”.

La composizione e la concentrazione dei fumi dipendono da cosa sta bruciando – se alberi, rifiuti, auto, abitazioni – dalla quantità dei diversi materiali, dalla vegetazione, dalle condizioni di combustione, dall’umidità, dall’intensità del vento e dalla distanza dall’incendio.

“I materiali e le loro caratteristiche impattano sulle condizioni di combustione, sulle reazioni chimiche che avvengono durante la combustione, e sulle emissioni e sui residui rilasciati nell’area – spiega l’esperto -. Tuttavia, si sa ancora molto poco sulla composizione chimica e sulle interazioni delle specie nei diversi incendi”.

Incendi e salute

L’esposizione agli inquinanti presenti nei fumi degli incendi può essere causa di problemi respiratori, irritazioni alla gola, agli occhi e alla pelle, lacrimazioni “nonché di un aumento del rischio di malattie croniche come l’asma o le malattie cardiovascolari, come ictus e infarti oltre che a effetti neurologici. Inoltre, alcuni composti, come IPA, diossine, PCB, sono persistenti e possono accumularsi nell’organismo umano. Gli incendi hanno un impatto importante, anche sostanziale, sulle concentrazioni di ozono specie secondaria che si forma attraverso reazioni fotochimiche che coinvolgono ossidi di azoto (NOx) e composti organici volatili (COV), ma anche sulla formazione secondaria delle polveri sospese PM10 e PM2,5”, ricorda Gaetano Settimo. Le conseguenze legate a questi incendi possono essere di breve (giorni, settimane) o di lungo periodo (mesi)

Porte e finestre, condizionatori, pulizie domestiche e altro ancora. Le indicazioni Iss per mantenere pulita l’aria di casa

“Durante un incendio il sindaco e i funzionari sanitari locali potrebbero consigliarti di rimanere in casa con le finestre e le porte chiuse. Molte abitazioni vengono raffreddate o riscaldate utilizzando condizionatori a pompa di calore o sistemi di condizionamento senza condotto che non scambiano aria con l’esterno, quindi questi sistemi, che non comportano l’ingresso o l’espulsione di aria dall’abitazione, possono rimane accesi. Lo stesso vale per quelle abitazioni o ambienti di abitazioni che sono dotati di ventilatori a soffitto o portatili o da tavolo, che possono essere utilizzati. Va invece evitato l’uso di condizionatori portatili con tubo esterno, che potrebbero far sì che il fumo venga aspirato all’interno dell’abitazione. Oltre a questo -afferma e conclude Settimo – vanno evitate o limitate anche altre attività che possono incrementare le concentrazioni interne degli inquinanti”.

Ecco, di seguito, un elenco di consigli utili.

Cosa fare, non fare o limitare quando fuori c’è un incendio

  • Chiudi porte e finestre
  • Spegni condizionatori che scambiano aria con l’esterno (per es. condizionatori portatili con tubo esterno)
  • Utilizza ventilatori da soffitto o portatili o da tavolo o sistemi di condizionamento che non scambiano aria con l’esterno
  • Evita o limita l’uso dei diversi processi di combustione come la cottura di cibo in forno, le fritture o le grigliate
  • Evita o limita l’uso dell’aspirapolvere, a meno che non utilizzi un’aspirapolvere dotato di un filtro  High Efficency Particulate Air (HEPA )
  • Evita o limita l’uso di prodotti o detergenti, che possono reagire anche con gli inquinanti sprigionati dagli incendi
  • Evita o limita il fumo di sigaretta o altre modalità di fumo
  • Evita o limita le attività faticose per ridurre la quantità di fumo che potresti inalare.

Fonte: ISS

Foto di repertorio