Un luogo per accogliere, ascoltare, curare e riscoprirsi, dedicato ai giovani in difficoltà.
Si tratta del Laboratorio sull’empatia e sulla salutogenesi, attivo presso la Casa della Salute di Pontecorvo e promosso dal Dipartimento della Salute Mentale e dal Centro Salute Mentale di Pontecorvo. I protagonisti sono i ragazzi fra i 16 e 23 anni in carico presso i servizi dipartimentali (CSM, NPI, Consultorio).
I dettagli
Il laboratorio è uno spazio di ascolto del disagio giovanile a scopo preventivo e curativo che mira a offrire prestazioni di psicoterapia di gruppo attraverso attività esperienziali. Si accede con una impegnativa di “Psicoterapia di gruppo” cod. 94.44_0 del Medico di Medicina Generale, da presentare al CUP.
L’obiettivo è raggiungere una consapevolezza del malessere e condividere le proprie esperienze. I giovani sono coinvolti attivamente nel percorso di cura, trasformando i comportamenti inefficaci e maladattivi in comportamenti efficaci, atti a restituire la propria capacità di scelta consapevole.
Il laboratorio, curato dalle dottoresse Serenella Gagliardi, Dirigente Psicologo CSM Pontecorvo, e Sonia Colatosti, Dirigente Psicologo CSM Frosinone, nasce in un contesto in cui il disagio giovanile rappresenta una sfida crescente per la società.
Negli ultimi anni il disagio giovanile è in netta crescita tra i giovani secondo i dati di Censis e Istat con un aumento esponenziale. Cresce sempre di più il numero di ragazzi e le ragazze segnati da solitudine e malessere psicologico, un fenomeno che non riguarda solo il panorama italiano: a livello mondiale, secondo l’OMS, oltre 1 miliardo di persone soffre di disturbi mentali e più del 14% di questi sono adolescenti. I fenomeni più diffusi sono depressione, disturbi di ansia, disturbi alimentari, tentati suicidi, disregolazione emotiva, autolesionismo, impulsività, isolamento sociale e abbandono scolastico.
“Il disagio giovanile è un fenomeno diffuso che non possiamo ignorare – ha dichiarato il direttore generale Arturo Cavaliere -. Come Azienda Sanitaria, vogliamo intercettare in tempo i segnali di sofferenza emotiva e relazionale che i ragazzi manifestano, spesso in silenzio, ed essere parte attiva nella presa in carico continuativa delle loro esperienze per garantire loro un futuro di benessere, dignità e pieno sviluppo del proprio potenziale umano e sociale. Investire sulla salute mentale dei ragazzi significa costruire le basi per una società più forte, più consapevole e più umana”.
Foto di repertorio
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